DRUMS & PIXELS.
Squarepusher (Thomas Jenkinson) è un manipolatore di suoni sintetici, dalla fine degli anni ‘90 ad oggi non si è mai distolto dalla sua visione del paesaggio urbano come teatro di un perenne videogame.
In questa lunga sequenza di strade, palazzi, zone pedonali e centri commerciali si affida alla sintesi di Daito Manabe del collettivo giapponese Rhizomatiks.
Manabe scompone il paesaggio in codici sorgente (per citare “Matrix”) , manipola il reale ( Tokyo?) come se la drum’n’bass di Squarepusher fungesse come microscopio rivelatore dell’essenza binaria di quello che i nostri occhi vedono.
I bassi e i tamburi scuotono le pareti, scompongono i colori primari delle immagini sui maxischermi.
Cosa è reale? Cosa è virtuale?
“Terminal Slam” si colloca all’incrocio tra cemento e led, una scenografia ideale per un prequel di Blade Runner, con la differenza che questo mondo esiste già ed è oggi.
SQUAREPUSHER. DAITO MANABE. 2020.