UNO “SLITHER” FATTO IN CASA.
Non serve guardarsi troppi film per capire che non è mai una buona idea tracannare liquidi che brillano al buio come barre di uranio! Lo scoprirà a proprie spese il protagonista del clip diretto e animato da Dan Schmatz, che propone come trasposizione grafica del frenetico brano dei Juicebumps una sorta di compendio a budget zero del cinema body horror parassitario.
Ripescando a piene mani dalla tradizione dei B-movie anni ’70 e ’80 – dai fluidi verdi di Re-Animator ai processi di zombificazione de Il demone sotto la pelle di Cronenberg – il videomaker si diverte (e noi ci divertiamo con lui) a imbastire un piccolo delirio allucinatorio fatto di rozzi effetti visivi, animazioni a passo uno ricercatamente dozzinali e costumi da caricatura.
L’uso del fast-forward si sposa alla perfezione col ritmo sfrenato e i toni sarcastici della canzone, affini a certo post-punk americano, dalle parti dei B-52s o dei Devo.
Dopo aver trovato nel frigorifero un gallone di latte fluorescente, un buffo ometto in canottiera decide poco accortamente di buttarne giù qualche sorso: brutta mossa, dal momento che così facendo attira l’attenzione di strani esserini striscianti, vagamente simile ad alligatori, ma più che altro somiglianti a brutti pupazzetti gommosi pescati in qualche negozio per animali.
Durante la notte, passata nel lettone matrimoniale in compagnia, una moglie – in realtà un uomo en travesti – che farebbe orrore a Pina Fantozzi, il nostro viene “violato” (anche sotto le coperte!) dai piccoli mostri, che finiranno per insinuarglisi nella bocca e letteralmente “fottergli il cervello”.
Fra deformazioni visionarie e perdite inesorabili di autocontrollo, il povero maritino si ritrova costretto a contagiare l’amata consorte, in una sorta di passaggio del testimone per via orale che ricorda il mitico L’alieno di Jack Sholder. L’aggiunta di una soggettiva dell’esserino, in procinto di abbandonare il corpo-ospite per intrufolarsi nel successivo, quasi si trattasse del punto di vista di una lingua pochi istanti prima di un bacio alla francese, è un irresistibile tocco di virtuosismo artistico.
La “donna” subisce quindi i medesimi trattamenti psichedelici del coniuge, fra rigonfiamenti oculari a colpi di After Effects e mutazioni comportamentali che si tradurranno in terrificanti scatti di follia: si va dallo stupro del televisore alla pulizia a suon di leccate del cagnolino di casa!
Dopo aver divorato la gola dello sventurato marito, nel frattempo placidamente riassopitosi, la femminea belva umana esce in strada (tecnicamente uno sfondo fotografico ottenuto mediante le economiche magie del green screen) e attacca selvaggiamente un’innocua passante con bebè in carrozzina al seguito.
L’epidemia vermica è appena iniziata, e, come un vero e proprio “fenomeno virale”, andrà a propagarsi di bocca in bocca, di corpo in corpo, di passante in passante, fino a raggiungere nientepopodimeno che il presidente degli Stati Uniti in persona!
E che mai potrà combinare l’uomo più importante della Terra dopo essere caduto sotto il controllo di un parassita rettiloforme? Giusto annunciare il principio del Nuovo Ordine Mondiale, e che altro sennò?
Con la dovuta finezza simbolica, il buon Schmatz ha l’accortezza di descrivere il processo di disintegrazione globale offrendo in pasto all’insaziabile animaletto una sorta di mappamondo gonfiabile, sgranocchiato con gusto col solito sistema di animazione in stop-motion a basso costo.
E adesso attenzione, perché nulla potrà più fermare questa invasiva bestiola. Per citare quel gran classico del trash tricolore che è Alien 2 sulla Terra di Ciro Ippolito, “…ora può colpire anche te!”.
JUICEBUMPS. DAN SCHMATZ. 2023.