UNTI, BISUNTI E INTRAPRENDENTI.
Questo brano dal testo piuttosto astruso dei Broken Social Scene, si traduce in immagini dall’atmosfera trucida stile “fight club” et similia, di uno scontro ritualizzato di lotta alla turca che avviene su una collina, tra due rappresentanti delle due fazioni nemiche con i rispettivi drappi, stemmi, costumi ed enigmatiche pitture corporee di un’araldica sui generis sfoggiate con orgoglio e fierezza.
Le due parate si incamminano per concentrarsi nel mezzo della scena tra sguardi minacciosi e torvi, mentre una donna posizionata al centro, funge da anomalo arbitro e tiene in mano un contenitore di metallo pieno di un liquido nerastro e untuoso simile all’olio col quale cosparge gradualmente i corpi dei contendenti, rendendoli scivolosi e “inafferrabili”.
Sotto l’incitamento dei compagni, i due combattenti, sempre più unti e irriconoscibili, si destreggiano e si contorcono alla meglio non riuscendo a far presa nè dar segno di sottomissione o di vittoria, costringendoli ad avvinghiarsi in un corpo a corpo senza prevalere, fino a quando, sotto gli occhi sbalorditi di tutti, le regole del gioco non cambiano radicalmente.
Difatti, stregati dalla dolcezza della misteriosa sostanza che li ricopre (forse sciroppo al cioccolato) la lotta fra i due cambia disegno e prende una deriva omoerotica per nulla gradita dagli astanti un po’ disgustati che alla fine se ne vanno sdegnati e scuotendo la testa.
Mentre i due lottatori rimasti soli, sfiniti e stesi per terra continuano ad accarezzarsi e leccarsi l’un l’altro, ma non le ferite!
BROKEN SOCIAL SCENE. THIBAUT DUVERNEIX. 2011.
