IL VIAGGIO FINALE DI UN POVERO DIAVOLO.
Due mesi di lavoro e tanta plastilina per questo spassoso videoclip a opera di Tuppa Tuppa Video, alias dell’eclettico Ronny Gigante, già bassista dei Moustache Fawn.
Recuperando lo sprint sovversivo che i nostalgici fruitori della MTV di Celebrity deathmatch ricorderanno bene, l’artista pugliese opta per la visceralità della claymation nuda e cruda, si fa beffe delle leziosità e non teme di stampare le proprie impronte digitali sui pupazzetti che sposta e rimodella, frame by frame.
Ne risulta un’animazione fluida e straordinariamente materica, elegantemente grezza e sciolta nei movimenti, fra personaggi dal design grottesco e palette cromatiche vividamente azzeccate.
A colpire non è soltanto la qualità tecnica del passo uno, ma anche l’infiammante cura per i dettagli di cui Gigante fa sfoggio: la plastilina spadroneggia persino sugli elementi in background, elevata a materia prima per edifici, alberi, utensili domestici e orpelli ornamentali. Uno scenario fittizio, sardonico e dissacrante, perfetto per il concept del clip.
In una stanza d’albergo, l’alter ego di pongo di Golden BSP, co-autore del pezzo in esecuzione, si è appena aggiudicato un biglietto omaggio verso l’altro mondo: il tristemente noto mix (accidentale?) di farmaci e alcol, che tante vite e carriere musicali ha stroncato nel corso della storia, può rivendicare l’ennesima vittima.
Come nel poco noto La casa nel tempo di Lucio Fulci, le lancette dell’orologio si muovono al contrario, consentendo ai morti di recuperare un breve barlume di vitalità: durante il suo ultimo viaggio, la mente del cantante ritorna proprio in quella camera di motel, incontrando nientemeno che il signor Diavolo, o uno dei suoi cornuti sgherri.
Il rosso demone, baffuto proprio come il rapper, invita l’anima dannata a oltrepassare un varco tenebroso, dove lo attende la sua atroce eternità.
Non ci sono fiamme né lamentosi spiriti in pena, nell’inferno personale di Golden, ma un angusto ambiente domestico, una prigione dall’aspetto subdolamente familiare che i brutti modi del diavoletto renderanno ancora più angosciosa.
Lo slinguazzante satanasso si diverte a torturare fisicamente e psicologicamente il suo nuovo giocattolo peccatore, sfondandogli il cranio con un colpo di pistola, servendogli una cenetta a base di carne dai netti sentori antropofagi, aprendogli un buco in testa a suon di artigliate e propinandogli bizzarri show televisivi contro cui lo zapping non pare sortire effetti.
In un trip dentro al trip, il povero spirito inquieto rivede se stesso con la faccia del suo aguzzino, prendendo coscienza delle scelte immorali che lo hanno condotto a quell’infausta fine, identificandosi proprio col suo persecutore.
Mentre nell’albergo il tempo ritorna a scorrere come di consueto, il corpo di Golden versa una lacrima, ridestandosi come se l’overdose fosse solo un fresco ricordo: che si sia trattato di un semplice incubo? Il volto sorridente del piccolo diavolo che rimpiazza beffardo la luna piena oltre la finestra sembra suggerire il contrario…
Ma non è detto che debba essere Belzebù a ridere per ultimo: poco distante dalla scena, la controfigura in plastilina del secondo autore del brano, Blind Fury, si diletta a torturare un altro portavoce del Maligno, legandolo e seviziandolo come in un film di Eli Roth, per poi flasharlo a morte con un curioso congegno luminescente.
Sembra che questo rapper coltivi un vero hobby per l’eliminazione sadica dei demoni, e infatti, ricevuta la notizia della presenza di un servitore di Lucifero nei dintorni, si appresta a porvi rimedio. Senza troppi complimenti, arrivato al motel e raggiunta la camera dello sventurato collega, aspetta che il diavolo baffuto si presenti alla porta. Sarà la doppia canna di un fucile a parlare in vece sua.
Chissà se anche per i demoni morti vale la legge del contrappasso…
GOLDEN BSP X BLIND FURY. TUPPA TUPPA VIDEO. 2023.
