L’ESPRESSO PER LEVIATHAN CITY.
Cina, un treno, preparativi per la partenza, le attività che compongono un viaggio di scoperta avendo cura che nessuno sbagli la sua parte in un reticolo governato dal caso.
Giacomo Speyart, giovane video artista olandese come olandese è la band Personal Trainer, ci porta a scoprire un tragitto con un taglio iperrealista e indagatore dei sentimenti di questa epoca ricercando la bellezza sotto gli schizzi di fango, Guattari e Deleuze guidano il treno.
A bordo il tempo è dilatato, non sospeso, si gioca in treno, si comunica, si osserva ciò che accade, si va nel dettaglio di ciò che muta nei paesaggi urbani o di campagna e le stazioni, abbracci tutto, il treno ha le finestre.
Bambini che vivono momenti rari, al centro dell’attenzione, non c’è, per loro, il correre frenetico verso chissà dove, è il treno che detta il suo tempo “Guarda che bello papà questo oggetto! Ecco che siamo arrivati, sei contenta?”
Stacco brutale tra la dimensione del viaggio sui vagoni e le alte torri inondate di luci, scritte luminose, colori che stordiscono, fiumane di corpi senza organi, la metropoli ha i turisti.
Il turista filma tutto, è spettatore di un mondo alienato, sorrisi forzati, divertimento coatto, il Leviatano come lo rappresentò Hobbes quasi quattrocento anni fa, il grande mostro le cui membra sono i singoli cittadini. La Cina è vicina, noi siamo qua, per fortuna c’è ancora il treno, e la musica.
PERSONAL TRAINER. GIACOMO SPEYART. 2023.
