IL CAOS DELLA COMPRENSIONE
Questa volta più che un video vi propongo un’esperienza.
C’è della musica. Ci sono delle parole, ma non insieme. Non sono collegate direttamente se non dopo, nel nostro cervello che assimila e riorganizza il tutto. Qui non abbiamo un racconto, non abbiamo né poesia né narrazione.
Musica come ritmo. Parole come contenuto.
Max Cooper si caratterizza principalmente per un’opera esclusivamente musicale, strumentale ed elettronica, sperimentale e assolutamente priva di parole. Non fa di sicuro canzoni. Fa musica e spesso questa musica è un ripetersi di patch e loop (semplificando) che compongono una trama ritmica e ostinata con poca melodia che comunque, quella che c’è, nella sua essenzialità arrotonda il brano e lo rende poetico in mezzo a frammenti e rotture ritmiche. La sua musica si potrebbe definire minimale se questo termine in musica non significasse altro. È sintetica e innaturale. Ipnotica e trascinante.
Se nei suoi video ci sono spesso ambienti e geometrie che si muovono a ritmo, questa volta, a contradire il contenuto astratto della sua musica ci sono delle parole: significati, contenuti e idee concrete. Lampeggianti, in movimento, sottolineate, ingrandite e rimpicciolite a tempo. Griglie e layout che si riempiono e si spezzano. Una trama di lettere che si incrementa davanti ai nostri occhi sviluppando e componendo a tempo concetti profondi e importanti riguardo alla comunicazione e al linguaggio.
Quasi a creare un paradosso, flash di parole che appaiono, si sovrappongono, si accendono e si perdono tra altre mille rendendosi inafferrabili ed incomprensibili e che parlano e sviscerano però di comunicazione o, meglio, del problema della comunicazione e dell’inefficacia del linguaggio.
Ecco. questo video intreccia ritmo e parole e rende attraente e indecifrabile un concetto profondo e fondamentale come la comprensione nella comunicazione. Fa un pasticcio di testi, concetti e tempo in un’immagine che in fondo non è una vera immagine, con un video che sembra più lo scorrere delle nostre giornate davanti ad un monitor dove invece si insegue la filosofia e i concetti profondi del pensiero umano…
Le parole sono brani tratti dal “Tractatus Logico Philosophicus” (1921) di Ludwig Wittgenstein, considerato uno dei libri fondamentali del ’900, che è testo che perlappunto sonda e analizza (in modo complicato ma affascinante) i limiti del linguaggio: “I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.”
La cosa non è nuova sia per Max Cooper che per noi di Video Ark. Un’altra sperimentazione musicale visiva fatta sul Tractatus, interpretata con altri mezzi e un altro artista la puoi trovare qui.
Guardate Symphony in Acid e godetevelo cercando di captare più concetti possibili se vi riesce, ma come promesso e anticipato all’inizio, questa esperienza non si ferma alla fruizione di un clip. Il progetto si sviluppa in un sito, che in verità è la sua versione originale e lì, si passa da fruitori ad attori attivi.
Andate sul sito www.symphonyinacid.net. Qui troverete un’ambiente interattivo creato dall’artista Ksawery Komputery. Questo sito web è codificato interamente in HTML e JavaScript, nient’altro: la base del web. Clicchi su play e vedi scorrere davanti ai tuoi occhi una versione più ampia del video di Cooper ma qui, puoi intervenire da tastiera. Tramite combinazioni di tasti puoi intrometterti sullo scorrere delle immagini, puoi aggiungere il tuo ritmo al video, puoi cambiare la formattazione e l’ordine. E per i fanatici di coding c’è la possibilità di accedere facilmente al codice sorgente.
Ultima ma decisamente affascinante attrazione è che, iscrivendosi al sito si possono inserire anche le proprie riflessioni in forma di scritto o di semplice frase e questi componimenti saranno usati nelle proiezioni dei concerto di Max Cooper.
Questo progetto sfida i limiti del linguaggio e mischiando musica, arti visive, programmazione e tipografia restituisce immediatamente una complessità che viviamo nel quotidiano di tutti i giorni
Maggiori informazioni sul progetto: ksawerykomputery
MAX COOPER. KSAWERY KOMPUTERY. 2022