FUTURE WORDS / THE HICKEY UNDERWORLD (JOE VANHOUTTEGHEM)

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L’UOMO CHE SI AFFACCIA AL FRIGORIFERO.

Io non sono grasso! E la mia vita non va così tanto male.

Qualche chilo di troppo non sarà la fine del mondo e posso smaltirlo quando voglio. Levo le patatine e il ketchup, magari faccio un po’ di moto e smetto di stare così tanto davanti alla tele.

Non sono uno che vede tanta gente ma basta mi dia una regolata e ritorno ad essere un compagnone, uno che se la sa spassare con gli altri.

Questo video è stato girato pensando a me. C’è stato un giorno che mi sono guardato per caso allo specchio, senza intenzione e senza voglia di indagare e ho visto che quel tizio grasso e trasandato che mi guardava, non ero io. O meglio, ero io ma non per colpa mia. Va bè, forse la colpa era la mia ma non avevo fatto niente per diventare così. E nemmeno per impedirlo però…

Il video “Future Words” della band belga The Hickey Underworld ha una luce polverosa e scura a chiarire subito che tipo di vita questo bambinone cresciuto abbia: ingiallita e cupa. Soprammobili macabri, frutto di una collezione involontaria di cose che non si buttano mai, per attaccamento, perché si incrostano alla nostra vita e un po’ perché un giorno (il giorno del mai) ci farò qualcosa, un’opera d’arte o un oggetto di valore.

Il tempo passa lento. In questo video è l’azione più importante. Lentezza, apatia, lo sprecare in malo modo e nel rimpianto tutta la vita che c’è. È la condizione di molte persone deluse e che hanno mollato, che si crogiolano nel loro dolore e, il ragazzo del video, seguendo il testo della canzone, sembra vivere un momento di cambiamento forzato, di abbandono e di deriva personale.

Forse un amore importante è finito, forse ora è condannato ad una nuova libertà forzata e non voluta.

Sembra impegnato a recuperare il filo di un discorso che gli sfugge ancora e sembra che un pensiero costante assorba tutte le sue forze.

La telecamera lo segue. Si specchia. La sua cera è smunta, la sua pancia è gonfia. Goffo e svogliato decide di dare una svolta risolutiva alla sua vita e con l’energia e la determinazione che lo hanno abitato fin ora decide di agire: come un omino di gomma fa un po’ di cyclette… e la svolta è decisamente surreale e gustosa.

Un buffo video che scherza sull’abitudine che abbiamo di piangerci addosso e sulle stramberie che siamo disposti a raccontarci e a vivere solo per non darci una regolata e poter vivere nella bambagia del nostro dolore. Un buffo video che ci prende in giro, prende in giro tutte quelle volte che abbiamo rimandato, rinunciato per rimanere nel nostro comodo, piccolo e squallido buco dove poterci confortevolmente continuare a lamentare.

THE HICKEY UNDERWORLD. JOE VANHOUTTEGHEM. 2010

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