LA POSTA DI NICK.
Leggenda narra che intorno al 2008 una giovane artista di origine rumene mandi a Nick Cave una animazione di un suo brano.
L’artista, di nome Ilinca Höpfner, si è da poco diplomata alle Belle arti di Amburgo e vive in Germania come si deduce dal dominio del suo sito .
Il nostro caro amico “Nicola Caverna” è forse tra i musicisti di fama mondiale quello che più di altri ha sempre tenuto un dialogo continuo e profondo con la sua fanbase, che ha in “The Red Hand Files” (una delle pagine interattive di www.nickcave.com ) il principale palcoscenico.
Attraverso questo portale Nick Cave affronta con i suoi interlocutori temi non solo musicali, trovate discussioni sulla condizione umana, sull’esistenza di Dio, ed ogni altro argomento sempre trattato come se si fosse davanti ad un amico compagno di bevute ad un pub.
Al di lá dell’indubbio talento del nostro caro Nick, che ho avuto la gioia di vedere dal vivo a Taranto, quello che mi colpisce di più è la sua capacità di far percepire a chi lo apprezza l’importanza del suo pubblico, e la ricerca di un contatto quasi fisico con chi lo supporta.
Leggenda narra, quindi , che visto il video le venga affidato la direzione di quello ufficiale per un brano dei “Grinderman”, il gruppo che Nick Cave mette su dopo la fine del tour di “Dig! Lazarus dig!” con i musicististi che all’epoca componevano i “Bad Seeds”.
Ilinca, che cura anche il booklet compreso nel secondo album dei “Grinderman“, crea un immaginario allegorico, la sua grafica è quasi primitiva con indubbi riferimenti all’iconografia religiosa delle antiche civiltà (un riferimento ai nativi australiani?).
Nick appare come un essere umano diviso da varie personalità non tutte eleggibili per il titolo di “miglior amico”. Le sue vicende personali sono di dominio pubblico: una vita sregolata, un continuo nomadismo tra Australia, Germania, USA interrotto da una apparente tranquillità trovata nei dintorni di Brighton, la morte del figlio adolescente, un tentativo di recuperare rapporti interrotti bruscamente (che trovate nel bellissimo docufilm “20.000 days on Earth”) con vecchi amici e collaboratori, un legame ormai fraterno con Warren Ellis (che da diversi anni lo accompagna in ogni disco).
Nick Cave per questo video accetta la sfida di farsi rappresentare con tutte le sue debolezze, confrontando “Mickey Mouse & the goodbye man” con i precedenti (quasi sempre diretti da John Hillcoat) l’artista di origini rumene rifugge dalla celebrazione del mito e coglie lo spirito del progetto “Grinderman”: un gruppo di musicisti che non vuole avere lacci e lacciuoli sul palco e nella vita.
Le radici primordiali del rock’n’roll.
La natura animalesca degli esseri umani.
GRINDERMAN. ILINCA HÖPFNER. 2010.