E IL GIORNO DELLA FINE NON TI SERVIRÀ L’INGLESE…
“We’re are playing War games,
Everyone’s playing War games”. Mark Long – The Opposition
Aerei militari in volo, fumo nero e denso che si alza, finestre che si spaccano, fuoco ovunque, civili colpiti da bombe sganciate dal cielo.
“Abbastanza” attuale questo video delle Savages che risale a una decina di anni fa, 2013.
Diretto da Gergely Wootsch utilizzando la tecnica dell’animazione applicata su immagini, anch’esse di animazione, che rimandano ai tragici anni della fine della seconda guerra mondiale, il video si concentra sul lato puramente distruttivo, l’umanità incenerita dalle bombe, quel “Silence yourself” urlato in faccia a chi decide e manovra stragi che sembrano uscite da videogiochi vecchi e nuovi.
C’è una bella rappresentazione di come le industrie da civili finiscano di colpo dentro l’economia di guerra con la frenetica produzione di bombe al posto di altri prodotti di uso comune, e la sofferenza di chi è costretto a confezionare strumenti di morte.
Si cita in modo raffinato il massacro di Dresda del Febbraio ’45 mostrando il libro “Mattatoio numero Cinque” di Kurt Vonnegut, bruciacchiato e abbandonato tra i detriti.
Il passaggio tra la guerra fredda a bassa intensità e quella fatta di scambi missilistici, l’avvento dei droni a uso bellico stanno già caratterizzando le nostre vite di comodi occidentali in questo secondo decennio del nuovo secolo.
Ma ciò che non cambia rispetto al passato sono le macerie che ogni guerra produce. La critica feroce che coinvolge l’aspetto umanitario non si allontana molto da quella di un Honoré Daumier, il caricaturista francese che metteva in ridicolo i potenti della politica già nei primi anni dell’800, rinfacciando loro l’incapacità di trovare soluzione ai problemi e spianando la strada al fragore delle armi, dalle quali loro si tengono ben distanti.
Secoli di conflitti più o meno irrisolti che stanno oggi, facciamo i dovuti scongiuri, portando ad una tristemente famosa Soluzione Finale, e non ci sono razze elette che tengano.
SAVAGES. GERGELY WOOTSCH. 2013.
