GENGHIS KHAN / MIIKE SNOW (NINIAN DOFF)

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I VERI EROI NON COMBATTONO, BALLANO!

Entra in scena ed è subito chiaro a tutti: Lui è il maschio alfa!

Alto, virile, due spalle così. Sguardo gelido, nessuna titubanza. Un uomo che non esita mai e non mostra mai una fessura nella sua corazza di inossidabile virilità. Coraggioso, impavido, etero e la giacca sempre stirata. Una piega perfetta al ciuffo anche dopo un incidente d’auto o la caduta in aereo. E poi, non ha mai un pelo nel corpo, corpo che è come la scultura d’un dio greco. Atletico. Salta dal quarto piano e non si fa un graffio. Conosce tutte le arti marziali e quando è il momento giusto, sa giacere con una donna in amplessi vigorosi che sembrano più lo sbarco in Normandia. Ma rimane limpido e freddo. Non si fa coinvolgere lui. Non si fa incastrare o rallentare da sentimenti e emozioni.

Lui, è quello che salva il mondo con una pistola in una mano e un Martini, rigorosamente agitato e non mescolato, nell’altra. Un eroe capace di affrontare il male con uno sguardo glaciale e di spezzare cuori (quelli delle Bond girl, ovviamente) con la stessa facilità con cui disinnesca una bomba nucleare.

In fondo cosa c’è di più nobile e giusto di un uomo così? Un uomo che non si lascia mai confondere dalle passioni, che non esita mai davanti a un’esplosione e che, soprattutto, non si sporca le mani con quelle cose fastidiose chiamate “sentimenti”. Ah, la virilità! Che grande invenzione!

Bello vero? Vi piace, non dite di no… ed è proprio di questi uomini così nobili e potenti che son fatte le guerre. Eroiche missioni, dove la tortura è necessaria, le esplosioni spettacolari e il sangue versato un semplice effetto collaterale.

Non sia mai che un vero uomo, virile e coraggioso, si lasci sfiorare dal dubbio o dalla compassione. La storia ci insegna che sono proprio loro, gli uomini duri e impavidi, che reggono il mondo. Certo, un mondo fatto di conflitti e violenze, dove la pace e l’amore sembrano lontane utopie mentre dolore e disgrazie sono ben alimentate da questi signori che poi alla fine, uomini tutti di un pezzo, sono a malapena servi di un padrone crudele ma potente.

E se un giorno uno di questi eroi freddi e spietati dovesse scambiare la sua “licenza di uccidere” con una più eroica e rischiosa “licenza di amare”?

Ecco dunque il ridicolo e gaio video “Genghis Khan” dei Miike Snow.

Improvvisamente, il cattivo di turno – una sorta di Dottor No in salsa pop – si ritrova a combattere non contro il solito eroe maschio e stereotipato ma anzi contro le convenzioni sociali e i suoi stessi sentimenti. Perché, diciamolo, dopo aver imprigionato e torturato l’agente segreto di turno, l’unico obiettivo di quest’operazione che il cattivo ha in testa per davvero è… portarlo a cena e ballare con lui!

Esatto, proprio così: tra una minaccia di distruzione di massa e un complotto malvagio, il nostro antieroe (o meglio eroe al contrario) scopre il coraggio di ammettere di essere follemente innamorato del suo prigioniero. Ma chi l’avrebbe mai detto?

Il video è una parodia divertente dei cliché dei film di spionaggio, con tanto di scenografie vintage, coreografie di danza impeccabili e una storia d’amore che manda a quel paese ogni stereotipo.

Questo è il punto: in un mondo così volgare e violento come quello che abbiamo, in fondo, i veri eroi non sono quelli che si nascondono dietro un’armatura di fredda virilità o un meschino “Ich habe nur Befehle befolgt” (“stavo solo eseguendo ordini”) no! Ma quelli che sanno gettare la maschera e lasciarsi andare a ciò che sentono davvero: quelli che hanno il coraggio di essere semplicemente se stessi.

Diretto da Ninian Doff, “Genghis Khan” è una festa visiva che combina ironia e leggerezza con una critica sottile agli standard sociali e di genere. Il brano dei Miike Snow, con il suo ritmo incalzante e il suo sound elettronico, è il perfetto accompagnamento per questa storia d’amore fuori regola. E se è vero che il titolo rimanda a un conquistatore feroce e spietato, il video ci mostra che il vero coraggio non è quello di conquistare terre o spezzare cuori, ma di ammettere a se stessi che si può essere vulnerabili, che si può amare.

Quindi basta la vecchia icona del maschio virile che vince con la violenza e uno sguardo gelido. È il momento di celebrare il nuovo eroe, quello che ha il coraggio di abbracciare i propri sentimenti, anche quelli che ti fanno debole e ti mettono a rischio. Un eroe che vive per amare, per le delicatezze della vita e con gentilezza e compassione.

Perché, in fin dei conti, non è forse questa la più grande e coraggiosa missione da affrontare? Essere se stessi con tutte le proprie brutture, le proprie debolezze e le proprie paure. Ecco: un eroe utile oggi, mi sa che è uno che ha avuto il coraggio di farsi da solo la licenza di vivere come gli pare e piace.

GENGHIS KHAN. NINIAN DOFF. 2016.

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