NON CHIAMARLO AMORE!
Il titolo della canzone, che rimanda vagamente a un etimo greco e coniato dalla stessa Tahliah D. Barnett “FKA Twigs“, descrive uno stato di puro piacere derivato dall’acuirsi della sensualità attraverso un’auto-estraneazione dalla realtà circostante, che rappresenta quasi un imperativo emotivo in grado di creare sensazioni forti ed endorfine appaganti come l’abbandonarsi totalmente all’erotismo.
Il video si apre in un ambiente grigio per antonomasia, quello del lavoro impiegatizio, dove la protagonista si presenta trafelata in ritardo, pronta a subire con espressione mesta l’ennesima reprimenda dal capoufficio mentre, attorno a lei, i colleghi sono tutti concentrati alle loro scrivanie coi loro click compulsivi sul mouse.
Una voce al telefono e il tempo sembra fermarsi in un corto circuito collettivo, e tutto il personale “acquista” improvvisamente un impeto incontenibile, il ticchettio nervoso di tastiere e pinzatrici è sostituito di colpo da un’irruenta coreografia per ballerini disposti sulle proprie sedie, nella quale, la forza espressiva e la carica erotica latente, in forte relazione reciproca, si fanno sempre più audaci e coinvolgenti, al ritmo percussivo secco e insistente su cui si spalma la voce distorta, “glitchata” e sensuale della cantante/performer inglese.
Le sedie disposte in ordine, sono come supporti ginnici, coi quali il corpo entra in una simbiosi sempre più dinamica, che si spinge sempre oltre in scattosi movimenti, allungamenti, sinuose contorsioni e pose voluttuose che i performer sanno dominare fino ad esibirsi seminudi e sudati (fondamentale il gioco di luci e ombre che esalta la lucidità dei corpi) in una specie di coreografia orgiastica che non si presta certo a fraintendimenti.
Il video diretto da Jordan Hemingway, si rivela su più livelli, che dall’ordinario traslano nel primordiale con un cambiamento di prospettiva originale, anzi surreale; una breve pausa e il beat si distende nelle forme più lineari di una minimal techno più soffusa, mentre la videocamera rotea di 180° in alto fino a presentarci un nuovo contesto rovesciato, dove gli stessi personaggi continuano a muoversi attorno a FKA Twigs, aggrovigliandosi e sfregandosi con più intensità l’un l’altro, in una danza ancora più sensuale e libera, in una dimensione da teatro barocco sospesa tra cielo e terra, a cui si unisce la componente estetica steampunk.
FKA TWIGS. JORDAN HEMINGWAY. 2024.
