IRON HORSE / MIHO HATORI & ALLEN GINSBERG (JOSH KLINE & MIHO HATORI)

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L’UNIVERSO È VUOTO.

Un progetto a scopo benefico per finanziare PEN, non-profit a difesa della libertà di parola e della libertà di scrittura vede riuniti virtualmente Allen Ginsberg con l’ex “Cibo Matto” Miho Hatori e l’artista Josh Kline alla regia condivisa. Protagonisti del video la stessa Hatori e Robert Bryn nei panni di Allen Ginsberg, “Iron Horse” fa parte del secondo volume del tributo musicale alle poesie di Ginsberg: “The Fall of America Vol. II: A 50th Anniversary Musical Tribute”.

Nel video Allen Ginsberg è un autista Uber prenotato da Miho Hatori da un grande magazzino situato da qualche parte nell’entroterra della Pennsylvania, destinazione finale Coney Island. Microfono in mano, Ginsberg registra le sue impressioni mentre attraversa l’America alla guida della sua Toyota. Dal finestrino autostrade e poli industriali si alternano alla vita rubata alla comunità Hamish residente in Pennsylvania, le loro abitudini anacronistiche documentate con un occhio vigile, mentre nella traccia sonora, le parole ci colpiscono vomitate dal vero Ginsberg nel suo tono immortale.  

In “Iron Horse” documenta un suo viaggio in treno dalla costa occidentale fino a Chicago. Originariamente il poema era stato dettato su nastro magnetico. Nel video il viaggio continua con Ginsberg trasportato ai giorni nostri, non più passeggero di un treno ma adesso conducente del veicolo, sempre pronto a raccogliere le sue impressioni fluttuanti con un microfono da campo, uno Zoom con microfoni direzionali. Il flusso delle memorie è continuo, il viaggio comprende un transfert continuo di emozioni, impressioni: The Universe is empty, ci dice, No time St Louis, No time, sotto l’effetto della “Shimmering consciousness of LSD”. 

Hatori è pronta all’appuntamento con il suo autista, in un viaggio senza senso con un pacco enorme di tovaglioli di carta, formato americano – tutto è seriamente sovradimensionato – a paragone Miho Hatori appare ancora più minuscola. Si sono trovati, incontro improbabile in terra Hamish, il poeta/autista per arrotondare e per trovare ispirazione e la musicista giapponese. Approcciano una conversazione senza volume mentre il grigiore del paesaggio industriale cambia nel verde dei campi di mais. Miho prende il microfono e anche lei inizia a dettare quello che rimane non detto, inesplorato.

I due improbabili compagni di viaggio si fermano nei campi. Miho continua a registrare e poi a filmare con il suo telefonino il banale scorrere del quotidiano, camminano fianco a fianco, in questo impossibile paesaggio rurale, lui altissimo, i capelli e la barba selvaggi, una collana rosario buddista sul vestito formale con cravatta, lei minuscola in una tenuta molto sobria e fuori moda, vestita con modestia con camicia bianca e gonna lunga nera, come le comunità Hamish che li circonda. Entrambi lontani anni luce dai fronzoli della sfacciata società americana, l’unico accessorio teatrale il microfono condiviso.

La musica elettronica continua in sottofondo, non intrusiva, con il racconto di Ginsberg in primo piano – le sue parole rievocano l’incontro con 99 soldati sul treno, li definisce friendly spensierati, ancora non totalmente indottrinati, alcuni probabilmente avevano i capelli lunghi fino a pochi giorni fa, prima di essere reclutati, tra 3 mesi il Vietnam, i soldati raccontano.

Il racconto accompagna visualmente Hatori e il falso Ginsberg mentre camminano nei campi di mais e assaporano un gelato circondati dalle mucche al pascolo incuriosite dallo spettacolo inusuale. È tempo di continuare il viaggio in macchina, la strana coppia si concede un’altra pausa a New York, pausa sigaretta, pausa video, pausa registrazione. C’è ancora molto da documentare, la vita scorre. Ma la destinazione finale, all’imbrunire dopo essersi lasciati New York alle spalle, è Coney Island. Le luci iniziano a brillare, le giostre sono permanentemente in funzione, i colori sfavillano, Ginsberg esplora curioso. Hatori documenta ogni suo passo, ogni suo movimento con il suo telefonino mentre lui continua a registrare le sue impressioni.

Dapprima solo spettatore sconcertato, poi totalmente coinvolto nel mondo del divertimento. È strano vedere Ginsberg al volante delle macchine da scontro o con le mani elevate al cielo mentre vola sui dischi volanti. Il viaggio si completa con la voce effettata della Hatori che si congeda dal suo compagno di viaggio inusuale e si dilegua nella notte salterellando come una ragazzina mentre Ginsberg si accende una pipa per continuare il suo viaggio lisergico.  

MIHO HATORI & ALLEN GINSBERG. JOSH KLINE & MIHO HATORI. 2024

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