
ANTICHI RITUALI E TRADIZIONI CHE CONTINUANO A VIVERE.
Gli Always centered at night sono una novità, o meglio sono sia un’etichetta che una band nata nel 2022 dalla mente mai doma di Moby. Nato per festeggiare 30 anni di carriera a suo nome, il polistrumentista che può suonare tutto e il contrario di tutto, mischiare folk, trip-hop, elettronica, detenere il Guinness dei primati come canzone più veloce del mondo, fare successo con sample anni ’20 sommati a campionamenti moderni, fare dischi di ambient music, per poi stupire con chitarre distorte e cover di band punk. E’ un personaggio obliquo, a suo modo ubiquo, inquieto che non sono mai riuscito realmente a seguire nel suo inglobare tutto.
Questo suo nuovo progetto sembra essere fatto un po’ per mettere uno zero dopo i suoi trenta anni di carriera e “fare qualcosa di nuovo, in sordina, partendo dal basso”, tant’è che fino ad oggi con questo moniker ha emesso solo una manciata di EP autoprodotti, e sempre per il buon proposito di ricominciare ha trovato una cantante dalla voce splendida, profonda e ammaliante e con poca esperienza su album come Gaidaa.
Il video del pezzo è stato girato a quattro mani, nato dalla collaborazione fra Joachim Spruijt regista belga con alle spalle una grande esperienza in video sia pubblicitari che musicali e Segraphy fotografo e direttore creativo di svariati video musicali.
Pantaloni larghi e laceri scendono lentamente le scale, strumenti da lavoro arrugginiti, lo smartellare di un fabbro su un pezzo di ferro rovente, un occhio aperto sul cielo, nuvole in movimento sullo sfondo di un panorama, una donna si guarda intorno in piedi sul retro di un camion, una famiglia peruviana in un paese rurale, una gigantesca nuvola si ingurgita delicatamente un’intera cima di una montagna, il volto in mezzaluce di un vecchio con la faccia scolpita dall’età, lì dove le rughe non sono un difetto da nascondere ma un orgoglioso ornamento d’esperienza vissuta sulla pelle.
Cieli nuvolosi inquieti blu scuri antichi, rituali popolari di civiltà al limite, lontane dalla modernità, ma immerse in una profonda tradizione secolare, camminare altipiani mentre sullo sfondo cime innevate regnano maestose, colline morbide di un verde che invocano la potenza della terra. La vicinanza di questo popolo con la natura e la spiritualità della terra. La resilienza come tramite per trovare una felicità all’interno di noi stessi.
Tutto è in movimento e viene celebrata la visione di queste persone che pur vivendo nell’attualità sono legate a ciò che è antico e importante per la loro tradizione, rituali per noi incomprensibili, qualcosa che non muore ma continua a vivere ai bordi della società moderna.
Un occhio sula città, estraendone il suo significato, cemento che crea questi vicoli come un decollage brutale di strati costruttivi inarmonici. L’erba che comincia a popolare un campo da calcio in cemento sotto l’occhio compiaciuto di una bambina. Sogno ad occhi aperti di quel mondo che in città pare così lontano? Occhi rivolti al cielo, la notte, vagando di stella in stella, pensando al creato, al nostro rapporto con l’universo.
Immagini di bambini in abiti tradizionali che si decompongono e si ricostruiscono in bilico fra l’essere e il descostruirsi pezzo per pezzo. Un flusso di immagini simili di donne di varie generazioni ed età si fondono una nell’altra fino a mostrare il tratto comune fra di loro che sfocia nel bellissimo viso di una bambina che guarda con sentimento al cielo. Un tributo a un popolo fiero, orgoglioso e che non ha bisogno di nulla che non abbia già.
ALWAYS CENTERED AT NIGHT +MOBY & GAIDAA. SEGRAPHY & JOACHIM SPRUIJT.2023.