RUBBERNECKER / PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS (RAFAEL BONILLA JR.)

VIDEO ARK ||| Recensioni Video Musicali

UN PUBBLICO MOLTO ESIGENTE.

Gli inglesi sette volte “Pigs” arrivano un po’ tardi con un sound che ricalca meccanicamente un genere ormai consolidato negli anni ’90; al primo ascolto difatti balzano mille input diversi di band per lo più americane che hanno caratterizzato il blues-noise-stoner-doom-rock che si sono stratificati lasciando un’impronta ben definita, tra i tanti, vengono in mente i Jesus Lizard, Jane’s Addiction, Melvins, Tool, Killing Joke, Faith No More, Deftones, ecc ecc. 

Dal loro terzo album “Viscerals”, la cadenzata, spigolosa e urlata “Rubbernecker” fa da contraltare diabolico al mondo del circo d’antan, quello cruento e carnale di una volta dove si susseguono numeri spettacolari e coinvolgenti ma anche estremi e pericolosi, in un’ambientazione in progress dai rimandi orrorifici qui ricreata in claymation dall’artista losangelino Rafael Bonilla Jr.

Sotto un colorato tendone, uno sparuto gruppo di artisti trasportato da un carrozzone ottocentesco si presenta in scena, mentre dagli spalti si agita un pubblico di scheletri malconci (farebbero gola a Tim Burton) che trepidanti attendono l’insolito spettacolo circense. L’ambiguo direttore presenta i numeri della serata, mentre di tanto in tanto in penombra si palesa un freak show di strane creature striscianti, mezzi busti, labbra storte e occhi penzolanti, scatole misteriose e un onnipresente clown assassino col suo ghigno malefico che di per sé è tutto un programma.

Da ammirare la prova dell’uomo forzuto che sfoggia le sue eccezionali doti sollevando un enorme peso da una tonnellata, ma non è precisamente quello lo spettacolo che il pubblico dalle sinistre aspettative vuole; e così varrà anche per l’ingenuo “uomo proiettile”, lo sprovveduto mimo con la sua maglia a strisce e il baffuto acrobata aggrappato agli anelli, a cui non è concesso nemmeno il tempo di fare un triplo salto mortale, perché, come è già avvenuto per gli altri, muore prima. 

E in conclusione, per finire in bellezza, spetta all’addestratore mostrare la vera attrazione della serata, un’enorme tarantola ammaestrata (che sembra partorita dalla contorsione scultorea di Louise Bourgeois) che inaspettatamente si ribella e lo attacca mordendolo sul collo.

Un circo dell’orrore, un teatrino grandguignolesco per palati poco impressionabili, animato da personaggi in plastilina grezzi e deformi che si squagliano e si ricompongono in uno “splatteroso” stop motion che con un tocco di humour cartoonesco restituisce la magia di un’atmosfera retro anni ’50, mostruosa e parodistica.

Dubbio: Non sarà che tutti quegli artisti finiti in quel modo durante lo show siano destinati ad infoltire il pubblico di scheletri a loro volta assetati di altro sangue?

PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS. RAFAEL BONILLA JR. 2020.


author
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x