
100% COMPATIBILI.
In un’ambientazione post-apocalittica in stile “Blade Runner”, ma in un contesto ormai di sole rovine, si vede sfrecciare, per i disastrati e desertici spazi, un robottino cingolato con, al posto della testa, un monitor nel quale si scorge il viso pixelato di Mathias Kom, il frontman dei canadesi “Burning Hell”.
Il regista americano Joe Nicolosi, fa sua l’eredità di un gioiellino di animazione 3D sci-fi della “Pixar” per creare la sua versione/tributo, con protagonista un “Wall-E” che persegue un suo fine ben definito, ovvero recuperare i componenti necessari per far “rivivere” la sua dolce metà “Ariel Sharratt” che, scomposta nei suoi elementi, giace priva di energia all’interno di una nave rimasta incagliata tra due alte cime parallele.
E così l’appassionato robottino, trasportato dal flusso di una folksong saltellante e coinvolgente, si fa largo giorno e notte tra palazzi color ruggine ricoperti di sabbia, per scovare tra i detriti e le discariche abbandonate da chissà quale scampolo di umanità, rottami da cui estirpare delle valvole in grado di risvegliare la vita nella “compagna” che sembra attenderlo su un tavolo nella nave stipata di tecnologia obsoleta, vecchi computer e componentistica polverosa.
Come in un plot di un videogioco, superati i tentativi a vuoto, finalmente il robottino trova la valvola 100% compatibile e dopo aver scalato in tutta fretta un versante della montagna, si adopra a rimettere a punto il congegno, ricondizionando alla perfezione “l’amata” mentre la nave, quasi partecipe della liberazione e di un nuovo entusiasmo si libra in un cielo stellato fluttuando lievemente, con la coppia dei nuovi “Wall-E ed Eve” mano nella mano sulla prua, quasi una versione meccanica dell’iconica scena tra Leo Di Caprio e Kate Winslet.
Ma questa condizione di ritrovata felicità purtroppo non è destinata a durare e l’happy ending qui non è contemplato per colpa di un terzo incomodo che, in disparte come un cecchino tenta di far fuori entrambi senza una ragione apparente, spinto forse da un atavico istinto di crudeltà “genetica”, reiterando anche in questo contesto un dualismo insuperabile tra tensioni opposte tra bene e male.
THE BURNING HELL. JOE NICOLOSI. 2023.