FEAR & DELIGHT / THE CORRESPONDENTS (NAREN WILKS)

VIDEO ARK ||| Recensioni Video Musicali

LA SIMULTANEITA’ HA UN RITMO DI DANCE!

La musica non è straordinaria anche se molto orecchiabile. Il video non è questa gran narrazione che ci può offrire riflessioni profondi o nuovi pensieri. Allora perché recensire questo video?

Il gioco di specchi e di collage fatto con tante telecamere all’interno di uno spazio chiuso è, almeno da questo punto di vista, un buonissimo spunto di riflessione.

La trama si riduce a poche parole. un uomo, il cantante, balla.

Il trucco che rende interessante il tutto è che le immagini non sono una ripresa video, ma una sommatoria di molte riprese. Telecamere plurime, in posizioni ben calcolate per catturare lo spazio per intero: immagini sommate e sovrapposte a rendere una specie di un tutto contemporaneo.

Il montaggio e i livelli video fusi tra loro fanno il resto.

Qui la tecnologia introduce la simultaneità. Tempi giustapposti ma resi contemporaneamente. Come quell’idea di tempo ripetuto, attimi di realtà persistenti anche dopo che sono passati, che alcuni film che ci parlano di multi universi contemporanei tentano di mostrarci.

Dovessi fare una lezione a degli studenti di regia o di materie multimediali userei il gesto di sperimentazione che c’è in questo video per far capire che il punto di vista sta nella nostra testa e non è in alcun modo legato all’occhio della telecamera e tantomeno al cavalletto che stabilizza la ripresa. Il punto di vista e ovunque in qualsiasi coordinata spaziale attorno al soggetto e da qualsiasi angolazione potrebbe essere raccontato. Un regista sapiente sa che deve non solo ridurre ad una la visione del suo film, ma deve anche coercere forzatamente quella visone facendoci credere che sia l’unica possibile. Il regista di un film ci condiziona e mostrandoci quella visione, quel punto di vista, ci costringe a quell’unica interpretazione. È giusto! Un film per riuscire deve farsi capire, l’artista spesso per trasmettere il messaggio lo deve pilotare, lo deve dirigere in una direzione. Senza, in una storia, ci potremmo identificare con chiunque a caso.

Il regista dirige sia il film sia la nostra comprensione e in nostro coinvolgimento.

Questo video ci mostra un’altra via. Certo non è il primo né il migliore forse, ma ci rinfresca quella libertà di poter leggere un’opera in modo più aperto, non solo sotto l’obbligo del punto di vista unico, ma avendo, anche se per gioco, lo stimolo alla contemporaneità di sguardi molteplici sullo stesso fatto, tutti uguali ma assolutamente indipendenti.

Il video “Fear & Delight” di The Correspondents nel suo insieme risulta moto gradevole e simpatico, nella sua leggerezza si fa guardare e riguardare e nel suo colpo di grande ingegnosità si pone come erede di quel cubismo della grande Arte che voleva superare la staticità dello sguardo sull’immagine introducendo la corrispondenza di più punti di vista. Sguardi che sottintendevano: io sono io e sono qui certo, ma allo stesso tempo potrei essere accanto, sotto, dietro me o in milioni di altri posti e della stessa cosa vedere le altre possibilità, così essere anche altro oltre me.

The Correspondents. Naren Wilks. 2014.

Divertente e interessante anche il making of del video per capirne i segreti tecnici.

author
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x