GIVE ME YOUR MONEY / LITTLE BIG ft TOMMY CASH (ILYA PRUSIKIN, ALINA PASOK, TOMAS TAMMEMETS)

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ORA L’ESTONIA HA PAURA DI NOI!

Il filo concettuale di fondo che attraversa tutto il video più o meno è questo: siamo fighi come i rapper gangster americani con grandi gnocche e macchine potentissime e un mucchio di soldi ma low budget o meglio low fi.

Quello che state per vedere è un video che mischia i tratti di bulli alla Dr. Dre, Snoop Dogg o 50 Cent e carne e sensualità alla The Pussycat Dolls o Ariana Grande ma fatti della pasta ancora calda della torta povera della nonna…

Ricchezza e movimenti Cool, grandi top model che fanno vibrare glutei ed erotismo, macchine lucide e nuove fiammanti vengono qui sostituite con sgraziati mafiosetti di periferia, obese quarantenni in tutù e soprattutto le Lada-Vaz Žiguli, vecchie fiat 124 special in versione mercato dell’est.

Il parallelo ai movimenti sensuali di tette e pube nei leziosi video americani e qui tutto è assolutamente identico ma per un tocco magico diventa carnalità e lussuria da ospizio o nosocomio in piena estetica da Russia post sovietica in decadenza.

Là, nei video fighi americani, ostentazione di ricchezza e spreco, qui nel profondo est, il pacchiano è ricercato fino a fare il giro completo e diventare snob.

Volgare, torbido, grottesco e perverso, “Give me your money” è un video che celebra la violenza e la arroganza di bande fuori dalla legge e dal decoro. Come se la Russia di oggi fosse un’intera provincia di una capitale che non esiste o di un ordine ormai lontano e perso e il mondo, il vivere di tutti i giorni fosse in balia di regole fatte da soli e del solo: il più forte si salva e sta sopra tutto e tutti. La cosa che rende il tutto gustoso e simpatico è l’ironia e l’auto ironia del machismo e della violenza così ostentata da non crederci fino infondo.

Incredibile che negli abiti, nei saluti e nel comportamento ci sia tanta cerimoniosità tradizionale che richiama la madre patria e che poi il comportamento sia così sporco e torbido da mostrare più l’essere orfano di quella madre. Tutto appare come un enorme Bronx degli anni ottanta, una terra senza legge e senza speranza: ricchezza, potere e sesso sono rappresentati in modo bizzarro, deforme, ridicolo.

Ma questo brano è a suo modo una specie di richiesta d’amore, di richiesta di attenzione. Camuffato con volgarità e quello che si chiama linguaggio esplicito, il testo è pieno di … sono davvero figo Toccami, toccami Tocca il mio corpo… Sono nel tuo sangue, Sono la tua droga, sono il tuo vento, il tuo stupido cane, la tua mamma arrabbiata, il tuo prezioso sperma, sono il migliore che tu abbia mai avuto. Dammi i tuoi soldi!

Tommy Cash è un rapper estone provocatorio e che rivendica la sua appartenenza alla periferia dell’Est Europa e all’amore per i ghetti e la strada. È partito come street art e si è ritrovato un cantante di enorme successo quasi per caso. Il video inizia con una telefonata. Una voce in un inglese un po’ stentato dice: Hello, Tommy Cash. We wanna invite you to Russia. La sua partecipazione vuole alzare il livello di provocazione e ironia.

A fine video scopriamo i Little Big, che rispondendo ad un piano di servizi segreti russi, con questa strategia precisa: “Si, abbiamo incontrato l’ospite… e gli è stata spiegata la situazione: Ora l’Estonia ha paura di noi!” Nuova telefonata: Hello Eminem…

To be continued.

Little Big. Ilya Prusikin, Alina Pasok, Tomas Tammemets (Little Big). 2015.

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