DANZARE A MUSO DURO.
La durezza della vita da reclusi sfoga la propria rabbia e frustrazione attraverso la scattosa e muscolare danza debitrice del Northern Soul. Siamo in un ambiente visto e stravisto in centinaia di film, dove faide, sgarri e scontri tra gli stessi detenuti e poi, contro le guardie, vengono espressi col sangue negli occhi, volti minacciosi e nessuna volontà di soccombere, anzi. Una visione corale, quella di Wolfe, dei momenti clou che contraddistinguono la routine carceraria, attraverso coreografie e performance molto realistiche che alludono allo scontro fisico (a cui solitamente siamo abituati ad assistere), ma trasformando ogni impulso violento in passi di danza sfrontata o aggressiva, sulle note di Plan B il soul/rapper londinese (qui personaggio principale che darà del filo da torcere un po’ a tutti). Notevole la sommossa nel finale, in cui si percepisce una forte tensione collettiva, tra scudi, manganelli, pestaggi e fumogeni; ovviamente non potevamo non scegliere l’extended version, dato che quella ufficiale è decisamente più edulcorata.
PLAN B. DANIEL WOLFE. 2010.
