CHE E’ SUCCESSO ALLA MIA STANZA?
Una adolescente rientrando in camera dopo la scuola, si accorge che la routine attorno alle cose a lei più care ha subito un drastico cambiamento; il gatto non è più lo stesso, il poster porta con sè nuvole in movimento, la parete assorbe la texture floreale del suo abito.
Per cercare rifugio da questo repentino stravolgimento, la ragazza scappa in bici, ma strani fenomeni tra cielo e terra la catapultano nuovamente nella sua cameretta la quale a prima vista sembra identica a prima, nella sua ordinata tranquillità, mentre, in realtà sarà proprio la sventurata protagonista ad assistere sottili e subdole mutazioni che la trascineranno tra scenari che si compenetrano e si ribaltano come in un gioco di scatole cinesi, ambientazioni sinistre o surreali universi paralleli che si originano da dettagli marginali, per inghiottire ogni appiglio con la realtà.
Una smaccata dichiarazione d’amore da parte di Maestres per la cinematografia e le atmosfere anni ’80, che richiamano alla mente Zemeckis o Spielberg nel periodo d’oro del fantasy, in cui la costante “adolescenziale” si fonde con lo stupore emozionale che è proprio di quella fase di formazione giovanile.
FUR VOICE. PABLO MAESTRES. 2015.