UNA REUNION DI VINILI.
Vania Heymann con misurato umorismo tiene a comunicare al mondo che le copertine dei vinili possiedono il potere di evocare tante di quelle fantasie musicali e non, come nessun altro supporto in commercio. Una storia costruita a ritroso, rimette in circolo quel potere, facendo sillabare melodie ai protagonisti che hanno fatto la storia della musica pop, impressi sulle celeberrime cover di dischi, ormai tristemente abbandonati sull’asfalto.
Dal soldato con casco “meat is murder” che intona un intro di beat box, al quartetto degli Abba biancovestiti, dal duetto tra il disco di Madonna e quello di Jeff Buckley, al falsetto poggiato sulle labbra di Francoise Hardy, per poi riprendere le espressioni di altre star che i nostalgici ricorderanno con tenerezza, fino al beat box di Lionel Richie ecc ecc. E, sempre a ritroso capiamo il perché di quella “richiesta d’aiuto”, ovvero uno stato di agitazione all’interno dell’appartamento: il proprietario stanco di quei faccioni iconici che ormai han preso la polvere, decide di disfarsi senza pensarci due volte di un’intera cassa stracolma di cimeli e regalarla al barbone sotto casa, il quale non sembra gradire minimamente.
Spirito simpaticamente nostalgico e se vuoi donchisiottesco oramai, quello di cercare di preservare quei gloriosi supporti musicali e tutto ciò che li rende unici, la loro veste grafica e le intuizioni a volte creative, a volte geniali che hanno caratterizzato un mondo che cerca di riemergere.
ROY KAFRI. VANIA HEYMANN. 2011.
