(NON) TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI.
Questo è uno di quei video video, cioè uno di quei cortometraggi accompagnati dalla musica e non viceversa: sto proprio parlando di storia, sceneggiatura, regia in stile film anche se piccolo piccolo.
È un po’ difficile parlare di questa storia. La prima volta che l’ho visto, diversi anni fa, mi ha molto turbato e solo la veridicità dei fatti, solo il fatto che questa cosa accada nella realtà, mi giustifica il racconto di una storia così dura da mandar giù.
La parte musicale è relegata a corte sequenze, sporadiche apparizioni di Billy Corgan, frontman degli Smashing Pompins, seduto su un anonima sedia in un imprecisato spazio teatrale. In quei brevi frammenti di tempo alternati alla narrazione lui piangendo lacrime di sangue.
Il film racconta la storia di due giovani, due ancora belli e quasi puliti, nonostante l’esser derelitti e a un passo dall’emarginazione.
Aspettano un figlio.
Dormono in strada.
Sembrano abbastanza sereni: si svegliano sporchi e infreddoliti ma innamorati e col sorriso in faccia. Poveri ma non sembrano totalmente persi, come se l’amore, lo stare insieme, potesse fare le veci di una certa ricchezza.
Poi appaiono le prime avvisaglie. Alcolici di prima mattina per riscaldarsi. Sigarette per trovare la calma. Un furto al supermercato.
Un panino e una birra sembrano allontanare di nuovo quella brutta ombra di miseria e di naufragio.
Vivere di pretesti. Chiedere l’elemosina e poi il primo pugno nello stomaco: lui le chiede di prostituirsi: così, sembra senza nemmeno capire la gravità della richiesta, solo per tirare su un po’ di soldi.
Da lì in poi il dramma si ispessirà. La prima impressione di amore e libertà si dissolve in totale degradazione e abbandono. I due sono dei tossicodipendenti e questo giorno toglierà loro quel briciolo di speranza, che ancora da qualche parte poteva esserci, di potercela comunque fare.
Il video pare proprio dire questo: oggi è il giorno del non ritorno. Prima era grave sì ma forse c’era ancora speranza. Prima…
Come per un film non farò spoiler sul finale e non parlerò nemmeno di alcuni incisi onirici che evidenziano ancor di più il degrado vissuto dai due ragazzi. Finisco solo dicendo, preparatevi: non tutte le storie d’amore hanno un lieto fine.
The Smashing Pumpkins, Jonas Åkerlund, 2011