INCOMPLETE/ASH KOOSHA (DALENA TRAN)

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POVERA IMMAGINE, OGGI SEI PROPRIO UNO STRACCIO!

Ci siamo già dentro! Non ce ne accorgiamo ma il nostro universo visivo è uno spazio abitato non più da persone o cose tradizionali ma da esseri artificiali, da automi viventi che per di più sono in continua evoluzione cellulare. A dircelo è l’artista americana Dalena Tran che per questo video ha lavorato con vari software di imaging open source, di modellazione 3D e d’animazione.  I logaritmi messi a punto dall’artista ci raccontano come la nostra sia un’evoluzione che si riproduce e si riprogramma, costruita con le nanotecnologie in modo da rendere sempre più confusi i confini tra oggetti reali e digitali. In questo video per la musica di Ash Koosha, dall’emblematico titolo “Incomplete”, reale e virtuale non più separati diventano dimensioni che non possono più essere definiti opposti incomunicabili e noi di Video Ark non potevamo non accorgercene!

Il perché è semplice: il video è praticamente il risultato di un processo che sembra essere stato eseguito da mente non umana. Nell’era del file sharing cioè, anche i contenuti più emarginati, i file spazzatura e in generale tutti gli “avanzi” del copia e incolla non solo possono tornare a circolare ma possono andare a corredare di senso la musica di un artista come Ash Koosha, musicista elettronico di origine iraniana, residente a Londra che si dice veda i colori come un suono. Un convinto utente di esperienze di realtà virtuale, un umanista del software, un ex musicista rock e studente di musica classica subito convinto dall’idea visiva della Tran. Tutte le scelte fatte da questo musicista richiamano alla mente la complessità del frattale, compresa la volontà di lavorare musicalmente sulle trasformazioni della psicologia e dei progressi tecnologici, avendo sempre in mente la voglia di parlare dell’essere umano. Umanità da osservare a partire dalla sua… spazzatura virtuale.

È così che file scadenti ricongiungono ciò che è disperso in tutto il mondo. È questa la nota poetica che mi convince in un video dove un volo di uccelli si tramuta in un corpo che corre e poi cade fatto di immagini che però hanno sciupato tutta la loro sostanza visiva. Immagini che non sono più identificabili, che hanno perso il loro collegamento con l’originale e che forse creeranno un nuovo significato. Immagini sfidanti per chiunque si occupi d’arte perché sono immagini frutto di errore. Se fossero parole sarebbero traduzioni errate, storpiature, ortografie sbilenche e segni che peraltro, in passato, hanno avuto un pubblico assai pronto e disposto a leggerle. Succederà anche con l’immagine? Potrà cioè un’immagine che perde il suo riferimento alla realtà recuperare un po’ della sua forza politica? Ma soprattutto, sono ancora immagini queste?

Senz’altro sono copie, avanzi e in quanto tali sono immagini impoverite, senza contenuti, quelle che siamo disposti a buttare via perché pensate come brutte foto, scatti errati o resti inutili. Quell’immagine che da ora in poi chiameremo impoverita è una copia della realtà che sta facendo molto discutere in America. Tra l’altro, nel video l’immagine è una copia in movimento di una realtà qualitativamente pessima, un’immagine dalla risoluzione scadente che mentre il video la accelera lei si deteriora. Insomma, ciò che vediamo è il fantasma di un’immagine, una specie di anteprima o miniatura. Quelle che vengono spremute dalle connessioni lente, dalle compressioni avariate, dalle riproduzioni multiple, da strappi e remix che la lasciano sempre più svuotata ad ogni copia e incolla. Se sapremo cosa farne o no lo vedremo molto presto.

ASH KOOSHA. DALENA TRAN. 2021.

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