KNIVES OUT / RADIOHEAD (MICHEL GONDRY)

VIDEO ARK ||| Recensioni Video Musicali

REAZIONE IRRAZIONALE

Una stanza, una camera, con foto di viaggio e cartoline attaccate alle pareti. Una tv manda un film sulla vita dei protagonisti: lui, lei. Sono in viaggio in treno. Si amano. Qualcuno nella stanza guarda questo film ma si distrae e girando lo sguardo vede lui, il protagonista del film che danno in tv, sdraiato su un lettino. È chiaramente la stanza di un ospedale o di un albergo. Lei è al suo fianco e ha bisogno di cure e dei dottori giocattolo entrano per operarla e decretarne dolore e fine.

È un sogno senza senso ma pieno di mille significati.

È un viaggio onirico complicato, un modo per scappare da un dolore, da una perdita, da una fine forzata e arrivata prima del tempo. È un modo per andarsene entrando ancora più dentro, più in fondo, soffrendo con forza tutto il dolore che c’è, senza capire chi è lei, senza capire chi è lui.

Il video è un lungo e complicato piano sequenza. Il regista è Michel Gondry, interessante ed eccentrico narratore francese.

Il video è, come spesso mi capita di portare qui a Video Ark, abbastanza vecchio e in quel lontano 2001 della pubblicazione ebbe anche il suo piccolo clamore perché è stato occasione di scontro tra Thom Yorke e Gondry al punto che i Radiohead non hanno dato il permesso al regista di inserire questo video in una sua raccolta DVD. Il fulcro della questione non è chiara ma ricordo che all’epoca Gondry venne duramente criticato per questo video per il fatto che metteva in scena il travaglio della sua fidanzata in ospedale nella fase terminale della sua malattia. Non mi è mai parso un valido motivo per giustificare uno scontro ma il regista dichiarava in molte interviste che Yorke prima di girare aveva visionato e apprezzato l’idea, ammirato addirittura gli storyboard estremamente particolareggiati e poi, dopo l’uscita, avesse rinnegato il video nonostante la risposta positiva di pubblico e critica.

Il video che ha qualche sbavatura retorica verso la fine è ancora, secondo me un buon modo per raccontare un dolore e forse anche per elaborarlo. Il testo della canzone poi, abbastanza aggressivo e surreale, accompagnato da immagini fortemente irrazionali e simboliche, trova qui il suo giusto completamento.

Radiohead. Michel Gondry. 2001.

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