COFFEE AND TV / BLUR (GARTH JENNINGS)

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CHI MENO TI ASPETTI PUO’ CAMBIARE IL DESTINO E LA STORIA.

Questo video mi ricollega sempre a una parte della mia infanzia.

Usciva nel 1999 quando io avevo circa 8 anni, mi ricordo bene mio fratello muovere la testa a ritmo di musica, di fronte a Mtv.

Io che non sapevo neanche chi erano i Blur e che volevo seguire mio fratello in ogni sua abitudine, guardavo il video e venivo rapito dalla narrazione avventurosa e drammatica del povero cartone di latte protagonista.

Questo video che sa usare amabilmente l’animazione dentro alle riprese, è stato realizzato dai Blur con la collaborazione di Hammer & Tongs, casa di produzione del noto Garth Jennings (regista britannico).

Racconta un dramma familiare, che comincia nel salotto di una casa, dove una famiglia (padre, madre e figlia) si dispera per la scomparsa del primogenito. Il ragazzo scomparso è raffigurato nel cartone di latte che sta sulla tavola, come da tipica usanza degli anni 80 e 90. Il ragazzo, nello specifico è Graham Coxon, chitarrista dei Blur.

Così, nella disperazione generale che porta la bambina di famiglia a attaccarsi al telefono, proprio il cartone di latte prende vita e, carico di spirito avventuriero, parte alla ricerca del giovane scomparso.

Il mondo esterno, però, si rivela tutt’altro che ospitale. Infatti già dopo i primi passi, il piccolo cartone di latte viene minacciato da un decespugliatore e da una moto che passa. La stessa moto gli da un passaggio verso un centro cittadino. Il cartone di latte sembra felice della scoperta di questo nuovo scenario, finché non vede un ragazzo strizzare un suo simile per dissetarsi o dei ragazzini prendere a calci una lattina.

Il cartone di latte poi, chiama la presunta sorella dello scomparso probabilmente per aggiornarla sulla sua ricerca. Trova poi un biglietto in terra con un numero di telefono, lo slogan di questo biglietto promette di trasformare i sogni in realtà, a cura di una certa Big Suzy. Ma in effetti i sogni del piccolo cartone di latte non sono quelli che può esaudire Big Suzy che di fatto è una vecchia prostituta.

Il piccolo cartone di latte scappa spaventato e sul suo cammino trova una piccola cartoncina di latte, di cui si innamora immediatamente, i due si salutano e si guardano dai due lati della strada, come lui fa per avvicinarsi si un passante schiaccia con un piede la piccola cartoncina, come uccidendola.

A questo punto il protagonista scappa ancora in preda allo spavento totale. Corre e finisce in una zona di periferia, ormai si è fatto buio e gli si legge la paura negli occhi. Dalle pattumiere fanno capolino lattine inferocite e mostruosi rifiuti a peggiorare la situazione ed è cosi che, rifugiandosi su un davanzale, il cartone di latte trova il ragazzo scomparso, che in realtà è semplicemente a provare le canzoni con la sua band, i Blur e sta suonando e cantando. Il latte a questo punto è felicissimo e sfonda la finestra per errore entrando nella sala prove, facendosi cosi notare dal giovane chitarrista che, vedendo la foto di sé stesso stampata sul cartone, prende il latte, un autobus e torna verso casa dove lo stanno sicuramente aspettando.

Appena prima di rientrare si scola il cartone di latte e lo getta nella pattumiera, quindi rientra in casa.

L’anima del cartone di latte mette le ali e si alza in volo dalla pattumiera e va a raggiungere la cartoncina precedentemente conosciuta in un ipotetico regno dei cieli dove vivranno felici insieme.

Questo video sembra avere uno spirito profetico, infatti Coxon lascerà la band nel 2002, tre anni dopo l’uscita dell’album 13 dal quale è tratto il pezzo Coffee and Tv, per poi tornare nel 2008.

La cosa che più colpiva quel bambino di 8 anni che ero io, risiedeva nel fatto che quel cartone di latte, piccolo, umile e di poco valore, fosse invece determinante per la risoluzione di un problema (nel caso specifico il ritrovamento del chitarrista) e nonostante questo rimanesse di così poco conto da essere gettato senza pensieri nella pattumiera proprio da Coxon.

Così come insegna una saga a me molto cara: Il Signore degli Anelli, anche la creatura più piccola e che meno ti aspetti, in conclusione può plasmare e cambiare grandi destini.

Blur. Garth Jennings. 1999.

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