UNA VENGANZA CALIENTE.
Una prostituta trans è ospite in casa di un ricco signore che approfitta della momentanea assenza di moglie e figli per dar sfogo ai suoi desideri latenti tra vojerismo e oltre.
Sembra tutto organizzato a puntino in vista dell’occasione più che piccante che si sta per concretizzare nella lussuosa dimora, dal palchetto color rosso acceso per un’esibizione canora sinuosa e provocante, sulle note “in playback” della bella “Mejor mentir”, con mimica e atteggiamenti espliciti, per lo show di fronte all’unico ospite sempre più bramoso e teso,
poi, i due si spostano in un’altra stanza e lo scambio di sguardi un po’ impacciati riprende su un divano, in attesa di un’intimità più stretta che però sarà bloccata dallo squillo del telefono.
Una volta superato il breve impasse telefonico con le solite scuse per la famiglia assente, “mi mancate, gironzolo per casa e mi annoio, baci baci, vi aspetto ecc ecc”, il gioco erotico riprende in camera da letto, con toni decisamente osè, “numeri” sexy al latex, pratiche BDSM, scambi di ruoli ed escalation di eccitazione per il maturo protagonista, felice schiavo di un vortice di trasgressioni liberatorie.
Sembra che tutto vada per il verso desiderato, ma la seduttrice ha in serbo una “bella sorpresa”, una subdola vendetta, un’istantanea molto compromettente scattata all’uomo a torso nudo legato alla testiera del letto; non resterà che mettere la foto tra le altre di famiglia poggiate sul comò e le conseguenze saranno immaginabili.
Con questo video, il regista Arochi ricalca alla lettera il mondo della commedia sexy messicana degli anni ’70 e ’80, per denunciare una realtà ancora molto presente di violenza e sfruttamento propria della cultura trans messicana, restituendone la patina low budget e i diversi sconfinamenti estetici nel kitsch e nel telenovelistico.
SALVATORE VITALE. ANDRES AROCHI. 2020.
