SU COL MORALE! PENSA CHE E’ POSSIBILE CHE TU SOPRAVVIVA AI TUOI CARNEFICI
Questo video ha sicuramente un concetto chiaro e dimostra senza troppi giri di parole che è ancora necessario realizzare visivamente un’acuta parodia del mondo politico mondiale. Specie in queste ore…
In pratica, una sequenza di immagini dalla grafica pungente sfata il mito del potere in genere e di quello occidentale in particolare mentre distrugge con abilità brechtiana idee conservatrici. Tutte. Compreso quella del tipo tirannia illuminata o quella della democrazia da elargire agli “infedeli”. Questo video è dal punto di vista visivo un vero e proprio circo beffardo e dissacrante che si permette – in pieno stile Monty Python – di scherzare con la morte, con il concetto di partecipazione politica, con le guerre coloniali e quindi con la follia e l’ipocrisia del nostro tempo.
I sistemi totalitari, il controllo delle nascite e quello dei nostri pensieri, della nostra educazione morale da trattare come un tenero e docile piatto da infilzare con forchetta e coltello. Si tratta di tutto il nostro universo: dalle convenzione alla chirurgia estetica fino al sistema bancario che ispira il ritmo assurdo di quella corsa a vuoto intentata da mille omini stecco su un nastro trasportatore senza sbocco che li riporta al punto di partenza. L’uso di illustrazioni surreali nelle animazioni bidimensionali (quella degli omini stecco per intendersi) e quello più tridimensionale ispirato al mondo del circo, segna lo stile di questo regista.
Quello che vediamo è un pianeta terra spaccato in due dal quale sgorga il sangue di un Santo Graal offerto in dono ad un pubblico perennemente divertito. Grassi uomini d’affari che procedono considerando il bene comune, il loro cervello e la loro razionalità come una palla al piede e esseri schifosi circondati da mosche blaterano in TV l’esigenza pressante di una guerra. Il tutto in una serie di scenette che seguono vagamente le fasi della nostra misera vita umana dalla nascita alla morte. L’umorismo sarcastico e surreale si affida ad una grafica graffiante interamente rispondente alla comicità più british.
Nell’annunciare il nuovo album Mountain Moves, il gruppo punk americano Deerhoof ha reso provocatorio e addolorato il loro “I Will Spite Survive”, facendo riferimento a quello senz’altro più ottimista di Gloria Gaynor ma assegnando a quella congiunzione “spite” che suona come un “malgrado tutto” il compito di essere un grido di battaglia. Una congiunzione concessiva davvero irrequieta che ci chiede in quel ritornello “Dormi la notte se riesci a rimanere in vita” di rimanere vigili. Sempre. Anche in un’epoca di sconvolgimenti politici e culturali come quella che stiamo vivendo. Una concessione che – come dice il gruppo in una dichiarazione – rincara la dose affermando che “In questo mondo di tiranni e amministratori delegati apparentemente decisi a raggiungere la fine della nostra specie, forse la cosa più ribelle che potremmo fare è non morire”.
Sembra che I Will Spite Survive volesse essere un messaggio incoraggiante per il pubblico dei millennial spesso accusati di essere incapaci di attivarsi di fronte ai problemi politici ed economici, mentre in realtà nessuno si accorge che le prime vittime sono loro e che il massimo che possono fare è di lottare per vivere e sostenersi. A me sembra invece che avere cura delle nostre coscienze sia il concetto da rivolgere a tutti e che la vera sfida sia quella di impedire che i media elettronici assorbano, inghiottano, sputino e poi riducano le nostre energie. Il video dei Deerhoof è una specie di stimolo a sopravvivere… malgrado tutto. La cosa più ribelle (e perfino più scanzonata e anarchica) che si possa fare infatti è proprio quella di non morire.
DEERHOOF. GEOFF HOSKINSON. 2017.