BAD MOTHERFUCKER / BITING ELBOWS (ILYA NAISHULLER)

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SBALLATO DALL’AZIONE!

Nel 2006 esce Crank di Mark Neveldine e Brian Taylor, commedia d’azione in cui Jason Statham, avvelenato a tradimento, si vede costretto a mantenere un flusso costante di adrenalina nel suo sangue per evitare di lasciarci la pelle. Espediente deliziosamente pretestuoso per inscenare una scorreria non-stop di stunt al testosterone, inseguimenti, sparatorie e botte da orbi.

Nel 2015 il regista e musicista Ilya Naishuller porta la formula all’estremo tagliando i ponti con le convenzioni narrative del cinema e proiettando le immagini nel reame videoludico tout-court. È l’anno di uscita di Hardcore!, fanta-action interamente girato in POV, come nei più tumultuosi sparatutto alla Doom. Il film non fu un successo, ma portò agli occhi del mondo il talento dinamico del filmmaker russo, autore del più recente e apprezzato Io sono nessuno con Bob Odenkirk.

Ma tutto inizia due anni prima, quando per il suo stesso gruppo Biting Elbows, il buon Naishuller progetta un videoclip in soggettiva a tema sci-fi spionistico. L’obiettivo deforma le immagini in un accentuato fisheye in widescreen, mentre veniamo catapultati attraverso gli occhi dell’anonimo protagonista di fronte a una spietata esecuzione di stampo tarantiniano.

La vicenda si apre in medias res: non conosciamo nulla dei personaggi, né dei preamboli della vicenda, né degli esiti possibili. Sappiamo solo che un tizio seduto accanto a noi è appena stato fatto fuori da un’organizzatissima banda di uomini in nero, che dopo aver rinchiuso in una valigetta un misterioso dispositivo, ci scaglia addosso un cane feroce lasciandoci in balia delle sue fauci.

Chi siamo? Infiltrati colti in flagrante? Agenti segreti smascherati? E loro, i “cattivi”? Quali diabolici piani stanno architettando? Che c’entra quello strano marchingegno in tutto questo?

E mentre il pubblico fantastica sui colpi di scena e sui flashback rivelatori che ci spiegheranno i come e i perché di questa brutta faccenda, Ilya ci riporta prepotentemente al centro dell’azione: con uno strattone scaraventiamo il cane mordace dalla finestra, ci alziamo di scatto e in quattro e quattr’otto annientiamo un paio di villain che ci sbarrano la strada. Nel frattempo troviamo anche il modo di medicarci il braccio azzannato.

Okay, è presto chiaro che dei come e dei perché possiamo beatamente infischiarcene: il punto del video è un altro, ed è meravigliosamente futile.

Salti nel vuoto senza neanche un osso rotto, ammazzamenti a ripetizione di malvagi deumanizzati (più o meno l’equivalente dei birilli su una pista da bowling, da buttare giù senza ripensamenti), fiumi di pallottole in ogni direzione, armi improprie, acrobazie esplosive, follie su strada, parkour selvaggio fra palazzi e aeroplani dimessi. Ma anche una piccola sosta contemplativa sul davanzale prosperoso di una pulzella in bikini!

La bellezza della creazione naishulleriana risiede proprio nella sua immediata efficacia: un’iniezione anfetaminica nutrita dalla mera iperattività dei piani sequenza e dal riff incalzante di schiette armonie “cazzute”, in un sontuoso trionfo di editing e coreografie puntualissime.

L’avvolgente frastornamento sensoriale ci fa goliardicamente accettare un’improvvisa e inattesa svolta fantascientifica: l’ambito congegno contenuto nella valigia è in realtà un cilindro teletrasportante idroattivo! E così l’ultimo intenso minuto di video si combatterà fra monti innevati e stanze di bambini curiosi, fino alla beffarda conclusione.

Per un’escalation psicoattiva che non comprometta i test anti-doping.

BITING ELBOWS. ILYA NAISHULLER. 2013.

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Daniela Caneschi
Ospite
Daniela Caneschi
2 anni fa

un distillato di Hardcore ad alta gradazione inebriante – esaustivo il commento

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