I COULD BE THE ONE / AVICII & NICKY ROMERO (PETER HUANG)

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VIDEO APPARENTEMENTE BUFFO E SCANZONATO.

Tutti o tantissimi, almeno una volta, ci siamo sentiti nei panni della protagonista del video di questa canzone, dal suono a cavallo tra l’house progressiva e la musica dance.

Forse anche lo stesso svedese Avicii si è sentito così in vita sua, lui che in questo mondo elettronico è già una leggenda. Infatti in dieci anni (dal 2008 al 2018) ha prodotto moltissimi grandi successi, che sono diventati veri e propri inni generazionali e poi si è suicidato nel 2018, sconvolto dalla fama e da una vita troppo pressante e senza tregua, senza più intimità. Anche il suicidio a soli 28 anni, ha contribuito a renderlo un personaggio ormai iconico.

Il video di questo pezzo, giudicato miglior video musicale non europeo allo Young Director Award del 2013, racconta la storia di una impiegata dai capelli rossi e un po’ paffutella, schiacciata e affaticata dalla routine lavorativa che si perpetua nei giorni, peggiorando costantemente. Questo andamento è sottolineato dalla sveglia e dal calendario della protagonista.

Anche la sua vita in ufficio non è piacevole, per esempio prova a confrontarsi con una collega antipatica parlandole delle sue insoddisfazioni, lei la invita con una certa spocchia, soltanto a dimagrire.

La protagonista in effetti ha tutta l’aria di essere un po’ sfigata e poco compresa.

Ad un certo punto, proprio quando parte la voce della cantante Noonie Bao, la corpulenta protagonista, svegliandosi, si ritrova nel letto con un bel giovane addormentato, dalla chioma bionda. Il posto della sua sveglia è occupato da un preservativo usato, nella stanza ci sono alcolici di vario genere e la sua finestra da su una vista paradisiaca e onirica con tanto verde e il mare. Molto stupita inizialmente, affronta poi la situazione immergendosi in una sicurezza di sé che fino a quel momento non conosceva. Cammina per la spiaggia mostrando il dito medio anche ai bambini, va a mangiare fuori abbuffandosi, ha approcci molto spinti con un giovane dall’aspetto esotico che incontra durante una nottata, assale con un bacio passionale il cameriere del ristorante, fa sesso sfrenato in mezzo al mare, su una barca. Partecipa a spogliarelli di modelli statuari ed è completamente disinibita. Tutto questo porta di sottofondo il riuscitissimo ritornello dance della canzone.

Purtroppo questo era solo un sogno e la protagonista si risveglia nella solita camera, con la solita sveglia. Parla del sogno con una dottoressa, quasi certamente la sua analista, ma anche da lei non è compresa, infatti il suggerimento che riceve è di aumentare la dose di pillole. La sua vita in ufficio è sempre più insopportabile così come i colleghi di lavoro, dunque si rifugia ancora in quel sogno che adora, questa volta si sballa con dei rastafariani, fa passeggiate a cavallo in spiaggia con un uomo, si lascia tentare dalle desiderate forme maschili. Ma ritorna ancora davanti al suo pc in quel dannato ufficio.

A quel punto, mentre la canzone carica verso il ritornello finale avviene la reazione smodata e la protagonista a cui viene lasciata l’ennesima pila di documenti sulla scrivania, inizia a lanciare per aria fogli e cartelline, inizia a rompere strumenti di lavoro e fare gesti volgari ai colleghi suscitando anche un certo disgusto. Manda tutti a quel paese. Torna nel sogno dove partecipa a una festa, balla, spende, si lascia andare.

Tornata alla realtà, mentre sta finalmente uscendo dall’ufficio prenota telefonicamente un biglietto per le Barbados di solo andata e proprio in quel momento, felicissima e finalmente libera, corre verso il parcheggio e viene investita da un camion. Il suo sogno è probabilmente infranto.

In questo video apparentemente buffo e scanzonato, si intrecciano parole e immagini che rimandano a concetti di pirandelliana memoria, la crisi di un’identità che è rilegata ad abitudini e routine distruttive, logoranti e insoddisfacenti. Ma oltre a questo, soprattutto il finale, mi fa pensare a quanto i cambiamenti non possano essere semplici e repentini e di quanto le scelte di pancia, di istinto, possano portare alla fine e all’annullamento della vita stessa. In più, esalta l’importanza dell’immagine e dell’apparenza in questa nostra società occidentale che idolatra la fortuna, quella che aiuta gli audaci e punisce severamente chi non lo è, proprio come la mediocre protagonista del video.

AVICII & NICKY ROMERO. PETER HUANG. 2012

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