AND THE WINNER IS…
Da ciò che si legge in giro, si evince che la regista londinese non ami parlare del concept che ruota attorno ai suoi video tantomeno del loro significato, per lasciare al pubblico libertà di interpretazione.
E questa notizia un po’ rinfranca, poiché la clip, che si apre con una scena luttuosa, ambigua e spiazzante, nella quale, in una camera tenuta a bassissima temperatura, alcune donne in silenzio vegliano al capezzale di un’anziana signora mentre una ragazza si muove pensierosa e nel momento in cui si accinge a velare lo specchio, si accorge con raccapriccio di esserci lei sul letto di morte. Forse un triste presagio?
Nel seguito, la stessa ragazza (presumibilmente con la sorella co-pilota) la vediamo sfrecciare in una adrenalinica gara di rally e la musica di Sophie Hunger, “determina” il rombare del motore, con le sue repentine accelerazioni, frenate e derapate sul sentiero sterrato.
La folla acclamante ai bordi della “pista” boschiva, stranamente è composta da sole donne, amiche (forse anche parenti delle due temerarie drivers) intente a fotografare, incitare e persino fare scommesse dal sapore clandestino; ma il motivo è oscuro, dato che c’è solo quell’unica auto a concorrere.
Quindi, su cosa scommettono in realtà?
Sembra tutto pianificato, persino il rovinoso incidente che vede cappottare più e più volte l’auto tra vetri in frantumi, terra e polvere e dalla quale, quasi miracolosamente, esce illesa una delle due, si toglie il casco sorridente e in un’atmosfera surreale e festosa, sarà circondata da un gruppo di donne nerovestite, che tra applausi e congratulazioni, si preparano a farsi immortalare insieme alla sopravvissuta in una foto di gruppo.
Dunque, a ragion veduta, non resta che affidarsi, come si diceva, ad una libera interpretazione senza indagare oltre.
SOPHIE HUNGER. MATILDA FINN. 2018.