UN BOSCO TUTT’ALTRO CHE QUIETO.
Una macchinina dall’aspetto cartoonistico percorre nottetempo su e giù le stradine che costeggiano un bosco e nell’abitacolo scorgiamo il faccione dei due francesi Pneu intenti a seguire le indicazioni di un invito ad una festa di compleanno, ma causa scarsa illuminazione e una mappa non proprio curata nei dettagli, continuano a sbagliare direzione; ci penseranno gli animaletti in combutta tra loro a ingarbugliare oltremodo il vagare incerto del duo, tra agguati, depistaggi e trappole assortite degne delle più contorte spy stories.
Lo zigzagare sempre più veloce nell’ignoto tra i sentieri e le fronde degli alberi, spinge il duo in situazioni sempre più pericolose, tra anfratti e ostacoli, trabocchetti che giocosamente si fanno beffe di ogni regola o legge attinente alla realtà.
Un “fanciullesco” on the road, un piccolo gioiello filmico che omaggia parodisticamente certe gag del cinema muto, nonché le soluzioni grafiche e i repentini e paradossali cambi di scena in stile Looney Tunes o Hanna-Barbera (la vettura sballottata su e giù per gli alberi e contesa dagli animali, il salto nel lago e il viaggio all’interno del mostro marino).
Una piccola favola (col suo lieto fine?) immersa in una ambientazione naturalistica pop-up artigianalmente costruita con sagome di cartone e punti luce puntigliosamente fotografati, e nella quale gli animali della foresta si muovono con un poetico uso dello stop motion, il tutto realizzato dallo staff creativo di Mizotte & Cabecou (per questa seconda esperienza collaborativa col duo math-rock francese, che anche qui si presta con autoironia e spirito giocoso in un divertissement che in fin dei conti è una festa per gli occhi.
Chissà perché il sinistro scoiattolo indossa la maschera di Charles Trenet?
PNEU. MIZOTTE & CABECOU. 2016.
