UN (TOSSICO) TUFFO NEL PASSATO.
“Ehi, cerchi rogne?” In uno squallido pub un uomo con la pancia gonfia di birra si alza da una vecchia sedia, con le mani pronte a fare del male.
Uno scenario tipico di un film americano, dove solitamente il protagonista si adopera per restituire ordine e dignità attraverso violenza e sangue.
Nella realtà, però, le cose sono ben diverse… In una situazione del genere, dove l’aria è densa di fumo e mascolinità tossica, colui che sta in cima è quello che picchia più forte; e nessuno osa mettere in dubbio questa regola.
Questo è il contesto dietro la canzone e il video clip, nascosto sotto un’estetica talmente grottesca da risultare risibile. Al Brown dirige niente meno che Joe Talbot, lo stesso cantante degli Idles, nel suo passato fatto di risse e permanenti, e ce lo mostra attraverso quello che potrebbe essere tranquillamente un flash game dei primi anni duemila, sia nelle animazioni e che nell’estetica.
Il titolo ironico “Non combattere con un uomo con la permanente” è un perfetto riassunto del messaggio sia della canzone che della clip. Lo stesso Talbot ha spiegato il significato dietro a questo strano titolo, facendo riferimento ad una persona che lui conosceva in passato: “… chiunque abbia una permanente deve essere un tale psicopatico che i suoi amici non possono dirgli quanto sembri stupido.”. Un riassunto perfetto del tipico uomo pieno di sé che, nella sua distorta visone del mondo, si ritiene migliore di chiunque non abbia i muscoli almeno della sua stessa grandezza. Un concetto ridicolo che ancora stenta a scomparire.
IDLES. AL BROWN. 2018.