THE WHISTLEBLOWERS / LAIBACH (MORTEN TRAAVIK)

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UN INSOLITO ADDESTRAMENTO.

Sembrano piccoli soldati in canotta bianca, affaccendati ad imparare l’arte della guerra, pronti a resistere a dure prove fisiche e misurarsi collettivamente senza mai lamentarsi.


Una melodia tipo marcetta, fischiettata in modo sbarazzino ci introduce nel vivo di un’esercitazione para-militare da parte di una scuola atipica di Riga, con ragazzi che si preparano costantemente cercando di superare se stessi tra esercizi ginnici più o meno canonici, tra salti, prove di apnea e “ampliamento” polmonare col fine di raggiungere un preciso obiettivo, dare più forza e vitalità al proprio respiro.


I giovani atleti lettoni, sembrano solidali l’un l’altro nel sopportare disciplinatamente fatiche e livelli sempre più performativi di acrobazie a corpo libero accuratamente documentate, che alludono ad un allenamento di tipo propagandistico, ben contestualizzato a livello formale e dalle tonalità color pastello alla Wes Anderson, in un ambiente spoglio e austero che suggerisce un temibile rigurgito marzial/nazionalistico, ma a ben vedere, già dal titolo si evince che il significato è da scorgere “tra le righe”, basato sulla metafora legata all’imparare a fischiare come sinonimo di forgiare un proprio pensiero, una libertà di parola, portando avanti azioni talvolta scomode e con esiti drammatici.


Difatti bypassando le enigmatiche immagini del video, una documentazione sul testo del brano porta in superficie altri riferimenti che l’occhio non coglierebbe, come porre l’attenzione sui vincoli dell’informazione legati ad intricati casi che hanno coinvolto e sconvolto la vita di giornalisti “provocatori” come Assange, Snowden e Manning, che tutt’ora scontano lunghi periodi di carcere per le loro azioni e le loro critiche ai sistemi dittatoriali.


Qui di seguito le parole sussurrate dal vocione di Milan Fras, il frontman della controversa industrial band slovena: “Ci alziamo, cresciamo – Camminiamo e stiamo in piedi – Non cadiamo mai – Grande come il cielo – Fino all’alba – Noi camminiamo – E non cadiamo – Dormiamo, sogniamo – Senza tempo in mezzo – Non ci fermiamo mai – Fischiettando il nostro canto – Nel calore della notte – Cantiamo”.


E, a conferma, nei titoli di coda compare su fondo nero: “Presto verrà il giorno in cui risuonerà la libertà”.
E intanto quella melodia retrò fischettata nel brano, persiste a lungo nelle nostre orecchie insieme al messaggio che reca con sè.

LAIBACH. MORTEN TRAAVIK. 2014.

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