WHILE I’M ALIVE / STRFKR (DAVID TERRY FINE)

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RAPITO DALL’ULTIMA DANZA.

La musica pop degli americani Starfucker (poi trasformati in STRFKR) ha la caratteristica di coniugare liriche che affrontano temi pessimistici come la fine del mondo, la malattia e la morte, con sonorità spensierate e vivaci paradossalmente avulse agli argomenti trattati.


Ed anche nel caso di “While I’m alive”, un ritmo funky su un groove di basso contagia qui i movimenti di un ultra-ottantenne solitario, il protagonista che anima la clip di David Terry Fine che si unisce ad una danza in cui rievoca ricordi ed emozioni di gioventù, resi tangibili dalla trascinante coreografia di ballerini che si palesano nella sua fantasia.


All’inizio, la triste espressione dell’anziano, ormai arreso alla lenta e noiosa routine domestica, come si vede fin dall’incipit spettrale nella casa silenziosa, pian piano prende vitalità alla “presenza” improvvisa del suo alter ego giovanile vestito da sposo tutto preso da un ballo “anguilliforme” e flessuoso, che lo segue ovunque nelle varie stanze, fino a riuscire a strappargli un sorriso e distoglierlo dalla apatia e dalla rassegnazione.


Il protagonista col suo logoro cardigan, da spettatore stupefatto, si libererà da acciacchi e impedimenti, facendosi coinvolgere dall’improvvisato corpo di ballo (c’è anche la sua moglie da giovane) liberandosi insieme a loro in movenze articolate, lungo l’ampia scalinata che dall’ingresso di casa porta giù fino ad un grande prato che alla fine si rivelerà un cimitero, trascinato da questa “nuova gioventù” tra le tombe e i fiori (che per qualche movenza può
richiamare alla mente il celebre video di Michael Jackson).


“While I’m alive – I’ll live my life; While I’m alive – The colors and the sound; While I’m alive – I’ll live my life”…


Ma è proprio all’acme della “festa” nella quale il passato si sovrappone al presente, che i personaggi evocati dalla memoria cominciano a svanire uno ad uno, e non resta altro che prendere atto della solitudine reale in un contesto che più tristemente evocativo non si può.

STRFKR. DAVID TERRY FINE. 2013.

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