SENZA PERDERE IL FILO.
Il francese Christophe Thockler riesce ad alterare ogni elemento del quotidiano arricchendolo di un immaginario pieno di fascino che passa dal giocoso, all’onirico all’evocativo, senza precludersi nulla, visto il fine talento acquisito nel maneggiare la tecnica della stop motion e del time lapse.
L’universo creato per il brano dei Black Books, attinge a piene mani a tutto l’armamentario da laboratorio sartoriale, liberando metri e metri di fili di cotone, lana, bottoni, scampoli di stoffa, aghi e rocchetti colorati che si moltiplicano vertiginosamente per dar vita ad altre soluzioni cinetiche, composte in modo geometrico e con dedizione artigianale dall’artista.
Persino il lettering di alcune parole chiave del testo prende forma, cucendo e riscucendo da mano professionale, su pezzi di stoffa e immediatamente stravolto dalo stesso impeto artigianale o da elementi esterni, acqua, fuoco ecc.
Da non sottovalutare il sensibile uso dei punti luce, che accarezzano stoffe e broccati, conferendogli un’aura di eleganza scenografica; luce che si insinua, nel buio, tra corridoi modulari di rocchetti in cerchio o impilati, tra spilli e aghi infilzati sulla stoffa come lance conficcate nella sabbia, e poi gocce d’acqua e sbuffi di vapore che falsano la percezione del disegno, candele che si sciolgono rapidamente mentre sullo sfondo si evidenziano parole imbastite con altrettanta rapidità.
Anche in questa clip un insieme di oggetti d’uso acquisisce valenza espressiva e ludica grazie alla “leggerezza” della tecnica a passo uno, che può emozionare ed evocare alla stregua di vere e proprie opere d’arte.
Scheda tecnica: 10.000 foto, 1 km di filo, 350 bobine di cotone, 73.000 punti di ricamo, 6 kg di ritagli di tessuto e 100 aghi e spilli da cucito.
…e ovviamente, non da meno l’enorme bagaglio di pazienza e di tempo impiegato.
BLACK BOOK / CHRISTOPHE THOCKLER. 2013.