SOLITUDE IS BLISS / TAME IMPALA (MEGAFORCE)

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NON SPINGETE! STO BENE DA SOLO…

Il collettivo francese Megaforce, per questa clip dal sapore post apocalittico, prova a trasformare in immagini lo stato emotivo di un uomo introverso e ossessionato dall’inseguire il miraggio dell’autoisolamento, amplificando la follia del testo dei Tame Impala fatto di frasi brevi e sentenziose che incitano a un modus vivendi francamente poco condivisibile.

Le sequenze si susseguono in modo enigmatico e potente, “rileggendo” i temi dell’ansia sociale e dei disturbi comportamentali, in contesti urbani al limite, strade in fiamme, lamiere contorte, carneficine, guerriglie e cortei, segno di uno shock o di una proiezione misantropica da parte di questo psicotico protagonista in perenne stato di costrizione.

Ogni agglomerato di gente lo disturba, rabbrividisce al solo pensiero di essere sfiorato anche in contesti più o meno drammatici, preferendo affrontarli in solitudine, magari attraverso passi di danza indifferente a ciò che gli si presenta di fronte e paradossalmente ammirare stupefatto il degrado attorno a sé.

Ma la sua è una ossessione particolarmente contraddittoria, una lotta impari, poiché spesso come un dolore improvviso, un’orda di persone estranee comparsa dal nulla lo riporta al “mondo reale” e lo travolge spingendolo con forza in direzione opposta rispetto alla sua contorta ostinatezza, provocandogli altra rabbiosa determinazione.

Perfino la compagnia o il sostegno di un cane randagio rappresenta per il disturbato performer, una minaccia alla propria “autosufficienza”, e per questo sarà allontanato in malo modo e colpito.

“Non ti avvicinerai mai a come mi sento”; “C’è una festa nella mia testa e nessuno è invitato”; “Solitudine è beatitudine”, scandisce il cantante Kevin Parker…

Un video ostico e impegnativo, che stordisce propria per la sua forza enigmatica e per i molteplici rimandi ai disturbi sociali derivati dalla mal conciliazione tra individualità e condizionamenti di gruppo, rappresentati con stile frammentato e visionario, estendendo anche allo spettatore il medesimo senso di spaesamento e di impossibilità di identificazione con una realtà in sé contraddittoria.

TAME IMPALA. MEGAFORCE. 2010.

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