FLOWER / JEHNNY BETH (ANTHONY BYRNE)

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TORBIDO CHE AFFASCINA (UN PO’)

Non molto originale come lo può essere il sesso e le sue vicine declinazioni come l’amore torbido o l’erotismo spinto. Non così sconvolgente come una pornografia innalzata a racconto o perversioni poetiche e intellettualizzate. Niente di troppo hard e comunque niente di volgare ma solo una leggera ostentazione di sensualità.

Viste le premesse avrei sperato in un perturbamento, in un sottile piacere di imbarazzo e voyeurismo rubato. Si, sono corpi e carnalità, non son certo educande e si vede, ma quando ho letto che tutto questo cd, Jehnny Beth, l’aveva scritto per manifestare la propria raggiunta libertà sessuale e la propria ribellione ad un’educazione familiare rigida e bacchettona fatta di religione e sensi di colpa, mi aspettavo vette più alte e un po’ di buona e sana disobbedienza.

Diciamo che l’erotismo miscelato al glamour, recitato su un ritmo in simil trip pop e una voce rauca quanto basta, rende il tutto molto attraente, anche se si poteva fare di più.

Va bene, accontentiamoci e comunque apprezzando ciò che si vede, le due donne interpretano il video e il testo sprizzando vitalità e bellezza. Le pose sono sensuali. La pelle riempie le scene come le lingue, le bocche, le espressioni maliziose e provocanti. Il testo parla della vita di una prostituta e Jehnny Beth mentre canta, si immerge nei piaceri lubrichi e peccaminosi di stanze cupe immerse nella penombra.

Desiderio passione. Volontà di possesso, tutto condito con lievi accenni di sadomaso e giochi di ruolo.

Girato in bianco e nero e fatto tutto di contrasti per aumentare il senso del torbido e del noir, ma soprattutto (penso) perché il bianco della pelle, il lucido dei corpi risaltino e diventino protagonisti.

Questo amore è narrato in una situazione non abituale ma non proprio clandestina, in un albergo che chiarisce tutto subito: è roba a pagamento. Niente coinvolgimento. Niente relazione. In questa specie di non luogo del sesso, dove una delle due è stata comprata, appare tutto provvisorio e legato al momento: banditi sentimenti e rispetto, chi paga è attenta al proprio piacere è attenta a godersi e godere del prodotto che ha appena acquistato.

Le due donne sono diverse. La prima neutra, benché nuda e disponibile e l’altra energica, mascolina ed esigente che conduce i giochi: la donna oggetto e la donna che ricerca piacere usando…

La tensione sale. Si strappano calze, emergono nudità. Le mani stringono sempre più forte. Le pelli si sfregano. I corpi combattono nel piacere. Si uniscono le bocche, si morde, si affonda, ci si lascia andare e il clip finisce nel momento giusto, proprio in quell’attimo preciso che distingue un bel servizio fotografico d’alta moda da qualcosa di più esplicito…

Jehnny Beth. Anthony Byrne. 2020

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