SPACE GHOST COAST TO COAST / GLASS ANIMALS (MAX SIEDENTOPF)

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SCONFINANDO IL CONFINAMENTO 

Ricordate il lockdown? No? Era quella cosa che mentre qualcuno da una parte moriva, qualcun altro da un’altra parte gridava al grande complotto e qualcun’altro ancora (la maggior parte) se ne stava normale normale a subire composto un confino. Durante quelle ore obbligate a stare con se stessi (pare punizione insopportabile per molti) i creativi escogitavano metodi interessanti per continuare a fare quello che sanno fare meglio: superare i limiti inventando qualcosa di ingegnoso.

Sono queste le condizioni – costrizioni e superamento di esse – ad aver creato il video dei Glass Animals, Space Ghost Coast To Coast

Il gioco è stato semplice e geniale. In una Londra chiusa dal primo lockdown, dove non ci si poteva incontrare e si poteva uscire solo per validi motivi e soprattutto dove era impossibile muovere una troupe con luci, telecamere, aste da microfono e apparecchiature varie, Max Siedentopf, ideatore e regista del video, ha chiesto a Dave Bayley, frontman del della band, di alzarsi alle quattro di mattina, andare nel parchino sotto casa del regista e fare dei balletti.

Max mentre riprendeva Dave con mezzi casalinghi e di fortuna dal balcone di casa sua, lo dirigeva tramite cellulare. Dave quindi, faceva così, poi si muoveva cosà, poi allargava le braccia, girava su se stesso e faceva un saltello. Probabilmente ignari spettatori avranno più pensato a demenza improvvisa dovuta alla situazione stressante della chiusura che non ad una soluzione geniale per fare un video e rimanere nella regola di distanziamento sociale.

Ecco: il video che ne viene fuori è pieno di persone. Come è possibile? Facile: è sempre Dave. Centinaia di cloni di Dave. Continuando il gioco del “filmo quello che vedo dalla finestra” il regista fa una panoramica del suo quartiere. Va a scovare angoli interessanti, incastri di strade, vicoli, palazzi e il cielo.

Che straordinaria e ampia scenografia, e tutta gratis.

Certo, appena si guarda il video già dalle prime scene sembra ci sia qualcosa che non torna. Gli effetti sono fatti bene ma non perfetti. Forse c’è qualche problema di definizione, leggere sfocature qua e là, un’ombra leggermente fuori posto. Un tocco di luce che non è quella perfettamente corrispondente a quella ambientale.

Sei lì che ti stai per chiedere se questo video è fatto bene o no, se c’è qualche limite tecnico o di budget o se è un lavoro serio e si vede la testa del cantante allargarsi a dismisura. Poi corpi gommosi che ballano e movenze ridicole e deformi e poi, come se non bastasse, una miriade di Dave Bayley che vanno a zonzo nudi per il parco. Allora è subito tutto chiaro: è un video buffoneggiante che non si prende sul serio e fa del ridicolo la sua cifra stilistica. Buffo e divertente ma nato in una situazione drammatica e con le premesse di restrizione che conosciamo tutti…

Il quartiere si riempie di Dave danzanti. Dave sui tetti, Dave nel parchino, Dave per strada e su terrazze di estranei, ma anche Dave che striscia, che fa un nodo su se stesso che con tantissimo altri Dave fa un cerchio propiziatorio: seleziona Dave. Scontorna Dave. Copia Dave. Incolla Dave che danza in un nuovo livello. 

Milioni di Dave danzanti riempiono una città obbligata al confinamento.

Anche se virtualmente, un modo per sconfinare il confino…

GLASS ANIMALS. MAX SIEDENTOPF. 2021

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