UN MESTIERE COME UN ALTRO?
Il regista Duncan Loudon costruisce una storia ambientata su un set cinematografico, dove si stanno girando alcune scene action piuttosto pericolose per cui bisogna ricorrere all’essenziale presenza di una controfigura.
Originale l’idea di attingere ad un settore molto specialistico dello spettacolo, quello degli stuntmen e delle controfigure, per dare forma ad un video che svela via via tecniche e trucchi, attraverso un personaggio meticoloso professionista e affettuoso padre che conduce con sé anche la figlioletta durante le session del suo lavoro.
Sulla base del “circolare” sound creato dall’inglese Tourist si entra subito nel vivo di una scena cruenta e destabilizzante per la serie di sonori pugni che lo stuntman Andy Bennett (qui attore e anche controfigura) disteso nel cofano di un’auto incassa in pieno viso come fosse un punch-ball; ma non basta, perché subito dopo viene preso, scaraventato al muro da un paio di energumeni e bastonato e preso a calci e ridotto quasi in fin di vita.
Contemporaneamente una breve carrellata ci mostra il volto dell’attore reale che con professionale indifferenza si gusta l’adrenalinica scena, prima di passare alla fase del trucco per fargli prendere paradossalmente i connotati, ferite e lividi compresi, dell’uomo pestato.
Nel frattempo padre e figlia si concedono una breve pausa dal set, il tempo di scorrazzare in pista in moto – un piccolo diversivo che sottolinea un entusiasmo “genetico” per le situazioni eccitanti e non certo casalinghe.
Il regista in poche sequenze riesce a trasferire lo stato emotivo delle due figure in campo, l’attore principale spesso annoiato e a tratti strafottente, concentrato solo sul proprio aspetto e nell’accertarsi che i ciak filino lisci, mentre nel sosia si avverte costante preoccupazione e responsabilità nell’affrontare possibili imprevisti mantenendo fino alla fine la lucidità e la presenza di spirito necessarie.
Dopo la session del pestaggio, protagonista e controfigura si preparano ad un altro must del genere action: la prova del fuoco, e dopo aver girato i dettagli (il volto dell’attore, l’accendino, la tanica di benzina) subentra il nostro eroe a fare “il lavoro sporco” e approntarsi a diventare una torcia umana, indossando tutte le protezioni necessarie per poi essere dato alle fiamme e risorgere poco dopo, da esse come la mitologica Fenice.
TOURIST. DUNCAN LOUDON. 2022.
