RILLO TALK / WILD CHILD (AARON BROWN)

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AFFRONTARE LA QUESTIONE A 360 GRADI.

Affascinano soprattutto queste prospettive deformate. Si riconosce ancora il mondo, la realtà e i colori. Familiari sono i gesti e le facce. Si avverte pure una simpatica aria di festa dei personaggi che popolano questo video ma tutto è irreale e astratto.

Mentre guardavo questo video ho avuto una specie di vertigine che mi faceva pensare a me stesso come ad una mosca, un insetto con un apparato oculare fatto di occhi sfaccettati ed enormi. Non ho idea se una mosca veda il mondo in modo così lontano dal nostro ma ho avuto l’impressione che questo video mi stesse dando indizi di un’altra percezione.

Le sequenze saltano da un’ambiente all’altro, da una storia all’altra ma essendo così distorte sembra di saltare da un piccolo mondo all’altro. L’idea di questa piegatura dello spazio, questa deformazione sferica che viene data a tutte le inquadrature, introduce ad un effetto psichedelico di allucinazione razionale, se quest’ossimoro può avere un qualche significato. Il video offre un modo semplice ed economico per fare un’esperienza di alterazione della realtà ma senza far uso di sostanze…

Le scene così trasformate ci danno l’impressione che musicisti e attori occupino lo spazio totale del pianeta Terra. Sembrano i suoi unici abitanti e che poi sia ridotto ad una rotonda particella infintamente piccola immersa nell’universo. Hai presente quelle bolle soprammobile piene d’acqua che se le giri fai cadere la neve? Ecco, niente più realtà, solo un gioco di immaginazione.

Tutto quello che si vede in questa versione però è frutto di una ripresa con uno speciale tipo di videocamera a 360 gradi poi rielaborato in post produzione con plug-in e filtri usati ad hoc che rende il tutto una bolla in movimento.

Quindi l’origine, la partenza del prodotto, è un più normale (si fa per dire) video a 360 gradi e cioè uno di quei video che mentre guardi, se passi il puntatore sul riproduttore si trasforma in manina e puoi cosi girare il punto di vista e guardare anche cosa c’è a destra, a sinistra ma anche dietro, in alto e in basso.

Questa è la prima versione del video. Molto interessante che è però più una versione da voyeur. Mentre le immagini avanzano e sono incentrate sulla cantante che canta, posso girare l’inquadrata in modo da vedere anche cosa c’è intorno, cioè i particolari che di solito vengono esclusi dalla regia.

Nella versione a mondi sferici, quella che poi viene trattata in post produzione, c’è quest’effetto di realtà ricondizionata che mi sembra molto più attraente e coinvolgente. Offre senz’altro l’idea che il nostro modo di vedere, la coscienza che ci siamo creati grazie a questa visione del mondo così come lo conosciamo, è questa e unica per via della forma e posizione dei nostri occhi. Se tanto tanto avessimo un occhio solo o uno in più dietro la schiena o un occhio sfaccettato come un gioco di specchi o vedessimo attraverso e addirittura oltre le cose, la nostra coscienza del mondo sarebbe senz’altro diversa e di conseguenza anche il mondo stesso.

WILD CHILD. AARON BROWN. 2014

Qui metto la versione a 360 gradi che è comunque degna di nota. Come vi dicevo, col puntatore cliccate sul video e trascinate per dare un’occhiata anche intorno…

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