I INSIDE THE OLD I DYING / PJ HARVEY (CRISTÓBAL LEÓN & JOAQUÍN COCIÑA)

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PER FARE UN ALBERO CI VUOLE UN OSSO.

Ritorna il duo cileno di artisti visivi, dopo l’intricatissimo e caotico lavoro per la band The Smile, si rimettono in gioco per dare “materia” alla nuova folksong di PJ Harvey, ridimensionandone lo spirito anarcoide in virtù di una fiaba dark che attraversa tutte le sfumature dal bianco al nero (ad eccezione del rosso/fuoco e giallo/urina) per un set che si compone, si cancella e si riforma continuamente davanti ai nostri occhi.

La tecnica è sempre quella dello stop motion che fa muovere in un vortice dalle prospettive vaghe e cangianti, una serie di oggetti, costruzioni semplici e arcaiche, tralicci e catapecchie in legno, cambiando ripetutamente la tinteggiatura dei fondali e la consistenza del materiale su cui si dipana la scena, come tracce di un bozzetto in cui è lecito avere ripensamenti e poter risistemare le cose in corso d’opera.

E così terriccio, vernice, lamelle e bastoni di legno, fogli di carta appallottolata, oggetti d’arredo e staccionate, alberi scheletrici e cieli stellati si materializzano e si mischiano alla rinfusa, in modo naif e per pochi istanti, per poi svanire come spazzati via dal vento.

In questo centrifugato di artigianale movimento, che lascia intravedere persino i trucchi e le magie del dietro le quinte, Joaquín Cociña e Cristóbal León immaginano una sorta di favola semplice e universale a un tempo, che segue il ciclo vitale di un uomo col fedele cane accanto che si inoltra in un bosco leggermente inquietante, animati da congegni elementari – come si fa coi burattini, fili e pezzi di metallo.

Un viaggio verso un crudele finale riscattato dalla miracolosa rinascita sottoforma di pianta metamorfica, grazie all’istinto affettivo del cane rimasto ormai solo, e durante il quale, lo scorrere del tempo e il cambio di paesaggio sono compressi in repentini cambi di scena, “grezzamente” ritoccati con una tecnica multiforme e stratificata che nostalgicamente ci riporta al teatro espressionista o al cinema d’avanguardia del primo ‘900, ma che fa pensare anche alle prime sperimentazioni scenografiche dello street artist italiano BLU.

PJ HARVEY. CRISTÓBAL LEÓN & JOAQUÍN COCIÑA. 2023.

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