SCISSSSSSSORS / XIU XIU (ANGELA SEO & ANNA LIAN TES)

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LINGUE BUCATE E MENTI FRULLATE.

Inscatolati nei 4:3 dell’inquadratura, pietrificati di fronte all’arcano senso di minaccia di un non meglio precisato simbolo religioso dipinto su un lenzuolo bianco, avvolti nei sospiri prettamente horror di un audio definibile come la registrazione di una seduta spiritica con un outtake della colonna sonora di Shining in sottofondo.

E siamo solo ai crediti di apertura: il titolo della canzone degli Xiu Xiu, accompagnato da quello dell’album di origine (“Fanciulla con canestra di frutta”, caravaggescamente ironico) e da un “Atto I” che lascia presagire un secondo episodio, campeggia in sovrimpressione.

Come un misterioso reperto del cinema macabro arthouse anni ’70, quasi un remake del capolavoro La montagna sacra riadattato da Dario Argento, il video diretto da Angela Seo (anche attrice principale del video, nonché membro della band) e Anna Lian Tes tiene poco alla coerenza narrativa, privilegiando il potere della suggestione e dell’inquietudine che risultano dalla spasmodica somma di immagine e musica, l’una più scombussolante dell’altra.

Le frullanti e folkloristiche percussioni che attraversano a ondate il brano, unite ai sospiri e ai lamenti della linea vocale e a distorsioni strumentali elettroniche, sfiorano l’idea stessa di un attacco psicotico tradotto in materia filmica.

Non è l’effetto shock che le due registe rincorrono, sebbene non manchino incisi visivi esplicitamente disturbanti, tuttavia la destabilizzante struttura dell’insieme basta e avanza per mettere a disagio l’incauto spettatore.

Sul fondale di una tela così peculiarmente dipinta, si muovono i bizzarri soggetti del video, la cui eroina – se così vogliamo chiamarla – è come già accennato la stessa Seo. Ella è la protagonista di un bizzarro rituale pagano, cui assisteremo senza conoscere preamboli o motivazioni di sorta: nessun contesto ci è fornito in questo frastornante puzzle esoterico che richiama archetipi, sonorità, dinamiche e forme di remoti cerimoniali etnici, perlopiù orientali.

La nostra viene battezzata in una vasca decisamente troppo piccola per contenerla tutta, avvolta in leggeri e candidi tessuti, innaffiata con una brocca da una sacerdotessa parimenti velata di bianco. Pulita, spazzolata, mondata, purificata per ogni centimetro di pelle esposto.

Giunge poi a una fase fisica, in cui viene costretta a eseguire piegamenti sulle braccia, esercizi di stretching e addominali, sempre sotto la supervisione della sua guida.

E, con scarso preavviso, si arriva al momento della prova di coraggio: un esperimento di perforazione linguale che costringerà qualche occhio troppo sensibile a guardare altrove. La fachirica plausibilità della pratica e l’ottima resa dell’effetto speciale, per quanto tecnicamente elementare di per sé, fanno dubitare che possa trattarsi di un vero atto di autolesionismo.

Dopo una solenne riunione fra partite a carte e risate etiliche, i tre sacerdoti e giudici sono pronti a decretare la sorte dell’ormai impotente Angela. Che destino attenderà l’iniziata? I suoi sacrifici avranno dato i frutti sperati? Quale sarà il responso dell’oracolo che determinerà l’esito del rituale?

Cattive notizie: il sacerdote maschile prepara una pozione all’interno di una ciotola, e non sembra soddisfatto dalla reazione del composto. Forse il colore ottenuto è un segno inequivocabile del disappunto degli dei? O forse la polvere aggiunta al liquido non si è sciolta come dovrebbe? Sia come sia, la preoccupazione invade rapidamente il volto della povera Seo, anche prima che un cappuccio bianco cali sulla sua testa come in una scena del Funny games di Haneke, concludendo tetramente il clip.

Un grande apporto al complessivo sballottamento mentale è dato dal montatore Alex Grybauskas, che spezzetta l’azione in segmenti ora di compulsiva ferocia, ora di severa misticità, insertando flash pressoché subliminali di maschere demoniache (William Friedkin ha fatto scuola) e sequenze di varia durata oniricamente slegate dal resto della scena (in cui compare anche il compagno di gruppo Jamie Stewart).

Una cosa è certa: il violento colpo inferto alla nuca di Angela, subito prima del suo incappucciamento, le avrà provocato in un solo istante le stesse tumultuose sensazioni che, nell’arco dei quattro minuti di video, si sono susseguite nella psiche del pubblico!

XIU XIU. ANGELA SEO & ANNA LIAN TES. 2018.

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