OCCHIO AL CLAP CLAP!
Prendi un locale a Clapham (nel sud di Londra) dove si riuniscono gruppi di novelli ballerini che seguono un corso di “line dance” e convinci i gestori del club a posizionare una camera fissa e riprendere le prove di ballo, et voilà.
Basta poi togliere la musica di riferimento (in genere quella popolare celtica o la country music) sostituendola con un’indie song dal piglio “velvettiano” di certo più sensuale e avvolgente, col risultato di un video clip dal retrogusto un po’ distonico e forse un po’ snob, ma che incuriosisce fino in fondo facendo sorridere anche lo spettatore più critico.
I partecipanti, quasi tutti over 60, cercano di imitare alla meno peggio i movimenti dei tutor, tutti in fila ordinata sulla pista da ballo si esibiscono di buon grado in buffe movenze non sempre in sincrono con le figure prestabilite; c’è chi si lascia contagiare dall’entusiasmo del momento aggiungendo piroette estemporanee, chi è indeciso sulla qualità e la quantità dell’ancheggiare, chi la prende fin troppo seriamente e chi smette di zompettare per farsi una risata e, ancora, c’è chi è talmente concentrato su se stesso nel tenere il conto di passi, salti e cambi, che finisce col perdere il senso della coreografia; ma al di là del bizzarro fenomeno etologico (del resto vecchio quanto il cucco) che ancora imperversa in quasi tutti i centri ricreativi per anziani, i villaggi turistici e quant’altro, c’è da chiedersi quale reazione possono suscitare in chi si trova “dall’altra parte” di queste manifestazioni estemporanee e alla buona: snobismo intellettuale? Facili ironie? Oppure un certo senso di empatia e perfino di tenerezza?
E chissà con quali motivazioni (benevole o critiche) sia stato girato questo video, montato con un taglio ironico-amatoriale per dare risalto a passi scomposti, piroette arrugginite e coreografie poco armoniose che però via via vanno a migliorare, in un’atmosfera divertita e goliardica…
Ci avevano già provato una quindicina di anni fa i Kings of Leon, con la bellissima “King of the Rodeo” e il relativo video ambientato in un saloon americano gremito per una gara di ballo da cowboys e damigelle, che all’inizio sembrano un po’ perplessi per le inedite sonorità ben lontane dalla tradizione country western, ma che progressivamente si “connettono” con la band e di buon grado si esibiscono in una coreografia ben sincronizzata.
DRY CLEANING. DRY CLEANING & PEDRO PINA. 2019.
