WHISPERS IN THE ECHO CHAMBER / CHELSEA WOLFE (GEORGE GALLARDO KATTAH)

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GOTICO CONTEMPORANEO.

Fare musica e avere un’immagine coerente con la musica che si propone sono componenti essenziali della formazione di una rockstar.
L’avvento di MTV e dei video musicali ha semplicemente accellerato il tutto.

Esistono dei modelli standard collaudati: il gotico cimiteriale, il rocker super macho, la fauna gender che pullula nei video di dance spensierata, il cantautore cervellotico con gli occhiali.

Il trascorrere inesorabile degli anni suggerisce dei cambiamenti: Robert Smith non ha più tanti capelli da cotonare, i Metallica hanno rinunciato alle lunghe chiome fluenti, Rober Plant non ha più la tartaruga e quindi ha rinunciato al gilet sul torso nudo (Iggy Pop invece no).

Sono modelli ormai consolidati, prima della videomusic Ozzy mozzava la testa alle colombe, Alice Cooper indossava un serpente come sciarpa, Ian Curtis fissava il vuoto, immagini ora di dominio pubblico ma che ai loro tempi potevi vedere solo ad un loro concerto o in quei pochi programmi che ne trasmettevano spezzoni.

Chelsea Wolfe è, per chi la conosce, una delle rockstar più cupe del panorama mondiale, il gotico é il pantano in cui ama sguazzare.

Non è certo l’unica a vestirsi quasi solo esclusivamente di nero, amare simboli esoterici da dipingere sul corpo, sfoggiare ghigni e pose ieratiche, forse la prima a proporre il look da sposa cadavere è stata “Morticia Addams” o qualche immagine tratta da quei libretti da un penny che circolavano nell’800 in inghilterra, vampiri, licantropi, streghe, diavolesse.

Ma nel suo caso l’immagine che trasmette è coerente con la musica che propone, che è a tratti violenta, strizza l’occhio a tutta la letteratura oscura , e se vi fate un giro tra gli outfit di molte band di successo non sono infrequenti personaggi che si richiamano al gotico pur proponendo generi musicali totalmente diversi (si sa, il nero sfina).

Chelsea Wolfe ha trovato nel regista George Gallardo Kattah un artista capace di trasmettere in questo video l’orgoglio gotico, “Nosferatu”, l’impersonificazione della morte fatta da Bergman, il fantasma giapponese che fuoriesce dallo schermo in “The Ring”.

É un tributo all’estetica gotica da parte del regista colombiano che si appoggia al tributo a tutta quella musica cupa che ben prima dei Bauhaus e di Siouxsie attanagliava gli spiriti inquieti, schivi, le tante Wilhelmina Murray (coniugata Harker) che attendevano il morso di Dracula per evadere da una vita grigia e piatta.

A corollario un tocco di modernità. La performer Medulla che porta il video nella modernità , un po’ cyberpunk un po’ nomadismo sessuale, una scultura vivente della mutilazione corporale come alternativa al morso sul collo.

Non è il primo video che Gallardo Kattah gira per Chelsea Wolfe, e nello scorrere la sua videografia spiccano anche un paio di video per la rock band italiana Maneskin, e i più attenti non tarderanno a trovare in Valentine una profondità e una ricchezza di contenuti visuali che forse nella canzone in senso stretto si stentano a riconoscere.

In definitiva le opere di Gallardo sembrano rinforzare il messaggio artistico del musicista per cui lavora, trasforma Chelsea Wolfe in una sacerdotessa delle tenebre e i nostri connazionali in una navigata e credibile rock band.

CHELSEA WOLFE. GEORGE GALLARDO KATTAH. 2023.

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mUmUt
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7 mesi fa

veramente un articolo fighissimo. Colto e ironico. Mi è piaciuto molto e dà tanti agganci e spunti di riflessione….

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