IN EQUILIBRIO A UN PASSO DAL CIELO.
Il giovane protagonista, una star del parkour estremo (o un incosciente spericolato a detta di molti) è l’ucraino Pavlo Gennadiyovich Ushivets (della crew “Mustang Wanted”), che nelle prime sequenze del video diretto da Robins lo si vede attivo di mattina presto fare un po’ di stretching, qualche flessione, una corsetta ecc. e invece di avviarsi al lavoro routinario si aggira per la città per individuare l’edificio più alto e inaccessibile da mettere sotto i piedi…
Una pratica molto dibattuta e criticata, quella del parkour estremo, che vede i cosiddetti “tracciatori” in stretto contatto col pericolo reale, compiendo sforzi psicofisici in tempi rapidi per affrontare forza di gravità e ostacoli a livelli inimmaginabili e, nel momento in cui si cimentano nel superarsi in ogni sfida non sono ammessi né ripensamenti né il minimo errore di calcolo poiché le probabilità di cadute mortali sono pari a quelle innescate dalla roulette russa.
Le sbalorditive immagini di una Belgrado catturate virtuosisticamente da droni e videocamere a spalla, per quanto suggestive, non sarebbero andate oltre il mero documentario urbano o poco più, se non contenessero anche l’adrenalina sprigionata, sulle note del brano techno-house del duo austriaco, dalle ansiogene e folli gesta del giovane protagonista, un funambolo e scalatore che destabilizza per l’elegante sincronismo e per lo stupefacente autocontrollo che lo spinge ai limiti del possibile, dribblando il senso del rischio e della paura, e generando un seguito di followers (anche in virtù di una GoPro che rende istantanea la percezione del pericolo incombente) affascinati dallo spirito da kamikaze tra l’esaltazione da parte di molti e i moralismi sul senso della vita da parte di altri.
C’è da chiedersi come sia possibile a chi si cimenta in questo tipo di performance estrema, di tacitare o dribblare gli impulsi primordiali della paura e del pericolo generati dal nostro sistema neuronale e “ignorare” i segnali di emergenza lanciati dall’amigdala e da tutti i suoi correlati.
Fatto sta che al di là di tutto, Pavlo Ushivets e il suo collettivo di arrampicatori ucraino, molto attivo politicamente specie in questo preoccupante periodo storico, ha dichiarato di aver scalato e posizionato la bandiera della sua patria in cima a vari grattacieli-simbolo europei e di aver compiuto altri gesti in segno di protesta contro gli orrori della guerra che attanaglia il suo Paese, ma sempre con un monito ben preciso rivolto a chi segue le sue pagine web: “NON PROVATE AD IMITARCI, NOI SIAMO STUNT PROFESSIONISTI”.
KLANGKARUSSELL. CHARLIE ROBINS. 2014.