LOVE HAS EYES / MILLIONAIRE / JONAS GOVAERTS

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LACRIME E POLVERE.

Dal Belgio, un “concept video” diviso in tre parti, per riproporre un tema ancestrale, non solo letterario e declinato a più livelli dal drammatico all’ironico all’orrorifico ecc., quello del mito dell’eterna giovinezza e i mezzi fisici o metafisici buoni o cattivi per ottenerla, compreso quello più celebrato, di vendere l’anima al diavolo.

Per “Love has eyes”, il secondo dei tre video che il regista cinematografico Govaerts realizza per i Millionaire (band dell’ex dEUS Tim Vanhamel)  mette in scena un piccolo gioiello dal taglio horror b-movie che si inoltra nei meandri dello sciamanesimo, dei riti di possessione, senza sdegnare tecniche, stilemi ed effetti persino un po’ kitsch, propri del cinema anni ’70 e ’80.

Un ometto cinese, smilzo, mani giganti e dita unghiate è in attesa, nel suo appartamento blindato, dell’arrivo di due giovani aiutanti in uniforme da scolarette che trasportano insieme un’enorme valigia.

Nella stanza scura e avvolta da tendaggi, sotto l’incedere di una serie di riffs art rock, acidi e vagamente 60s, l’aria si fa poco rassicurante e saltati i convenevoli, viene rivelato il contenuto della misteriosa valigia: una giovane donna nuda, palesemente stordita e rapita per un fine che si rivelerà ancora più crudele dell’accaduto.

Con le sue enormi unghie laccate di nero, l’inquietante ometto fa sistemare la donna davanti a sé e le toglie le bende dagli occhi, e si concentra subito sul suo sguardo terrorizzato e, formulario cinese in mano dà il via ad una sorta di rito dalla gestualità nervosa e decisa, per estirparle fino all’ultima goccia, la vitalità e la giovinezza…

E con un montaggio frenetico e una trasformazione orrifica degna di un Sam Raimi in ottima forma, sotto l’imposizione malefica di una magia oscura, gli occhi della donna versano lacrime bianche come il caucciù che riempiranno piccole fiale tenute dalle giovani aiutanti.

E intanto un vortice di psichedelia si concentra nelle pupille deformate da un delirio di blackout ed effetti strobo-labirintici, mentre pian piano la pelle della vittima si rinsecchisce a vista d’occhio, del corpo prosciugato di ogni traccia di vitalità,  non rimarrà che un mucchietto di polvere fumante.

E nell’epilogo, al suono di uno sfrigolante giradischi con le ultime note di un blues catramoso, il malefico “trasferimento” di energia si è finalmente compiuto, si intravede la comparsa di una nuova entità, la mano di un demone blu che arresta la musica…

MILLIONAIRE. JONAS GOVAERTS. 2017.

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