BABY ASTEROID / LEON OF ATHENS (YORGOS LANTHIMOS)

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MORBIDO MORBOSO.

Questo video mi ha attratto da subito. Ha un che di intrigante e divertente. È ridicolo e critico allo stesso tempo, riesce ad essere buffo e drammatico. Presenta, nella sua semplicità spaccati e comportamenti sociali che, forse portati all’estremo, sono la rappresentazione tesa ma spietata di quel che cova in pentola nelle nostre relazioni.

Ero lì che facevo mente locale rispetto a quel che vedevo, cercavo di attivare il mio senso analitico e mi imbatto nel nome del regista di questo video. Con grande meraviglia scopro che è sì il regista del filmone del momento “Povere Creature” tra i campioni di incassi di queste ultime stagioni, ma è soprattutto (per me) il creatore di “Dogtooth” folle e straordinario shock dell’anima che in una visione filmica geniale e inquietante ti rimescola il sangue con un racconto quotidiano e morboso.

Quest’ultimo è un film che scava, scruta, svela e dissesta gettandoti in un’indefinibile sospensione dell’anima, seducendo con l’eccesso dell’inusitato.

Qui, in Baby Asteroid di Leon of Athens, Yorgos Lanthimos regista e creatore del videoclip mette in gioco in modo più poetico e leggero gli echi di quelle stesse visioni insolite e innaturali. Anche qui al limite del patologico ma virate in direzione più ironica e poetica.

Ci troviamo davanti quindi una relazione tra due uomini dove uno è costretto a servire e riverire l’altro nonostante le sue difficoltà fisiche e di salute. Assistiamo ad una rapina emotivamente fredda in un parco in mezzo a famigliole e bambini e alla sua conseguenza tragica dove la criminale è un’elegante e ricca signora bene. Per poi arrivare alla scena più intrigante con un adolescente in età da tumulto ormonale disteso sul letto ma indifferente alla vogliosa e affascinante signorina che gli si propone davanti promettendo erotismo e lussuria. Lui vuole solo leggere il suo libro in santa pace.

Inquadrature algide e una fotografia colta, di livello chiaramente cinematografico, il videoclip ci trasporta in piccoli teatrini drammatici, accadimenti descritti con maestria visiva. Dettagli curati e meticolosi, creando un’atmosfera da racconto bizzarro e attraente. 

Il risultato è un miscuglio di sensazioni contrapposte: attrazione e repulsione, proprio forse come quell’effetto intimo che oggi ci sta facendo la società e gli altri abitanti di questo mondo. In un piccolo video viene espressa e colta appieno la vertigine di condividere momenti sociali, di non avere o ricevere un equilibrio chiaro. Dove gli affetti, i sentimenti e le sensazioni che ci attraversano sono confuse e mischiate. Dove la tenerezza e il rancore si stemperano e in una carezza ci sta lo schiaffo e in un bacio la vendetta o in un amore l’omicidio. In questo folle e semplice video scorgo le nostre relazioni sempre più complicate e tese, intravedo una società sempre più inquieta e vendicativa, sospetto tempi cupi anche nella semplicità quotidiana: quasi un’accusa sociale, un grido d’allerta in piccole sequenze di immagini e suoni che accompagna una canzone…

LEON OF ATHENS. YORGOS LANTHIMOS. 2014

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