NONNETTA, NONNETTA, RITMO! RITMO!
Una tranquilla nonnina seduta comoda, pezzuola in testa e sguardo assorto, è concentrata sul suo lavoro all’uncinetto – rappresentazione più che standard dell’anzianità – intenta a sferruzzare con tutta flemma un cappellino di lana, e intanto per riempire il silenzio e la monotonia, accende la vecchia radio poggiata su un buffo comodino accanto a lei.
Cosa suonerà mai il suo apparecchio anni ’50? Musica da camera, arie d’opera, un lead d’altri tempi? Oppure, chissà, una canzonetta swing degli anni ’30 o una ballata country dal sound avvolgente?
Proprio per niente! La nostra simpatica nonnina invece è travolta da tutt’altra musica che irrompe nella stanza con sonorità estreme all’opposto della quieta atmosfera pomeridiana, facendosi inaspettatamente trasportare ed esaltare da un groove infuriato e pestone, riff di chitarra violentissimi e urla che rigonfiano la membrana dello speaker della radio e sussultare a tempo il cassetto del mobiletto: un brano, corto ma urticante, dei Rotten Sound – band di Vaasa (Finlandia), tra le più longeve del panorama grindcore / death metal scandinavo-.
Sotto l’incedere di quella turbolenza sonora, gli occhi dell’anziana strabuzzano, la testa via via sempre più picassiana comincia a roteare, le gambe a disarticolarsi per poi ricomporsi con la maldestra intenzione di mimare il drumming vorticoso della doppia cassa, cadono per terra ciocche di capelli e gli unici due denti rimasti, le braccia non controllano più gli uncinetti che lavorano in “autonomia” a tutta velocità, prima di diventare bacchette della batteria anche queste un po’ fuori controllo; poi, una mano viene tranciata di netto dal filo di lana, si fa un giro sul pavimento e ritorna in posizione riattaccandosi al polso…della serie guai lasciare un lavoro a metà!
Le vibrazioni ormai prendono il sopravvento in tutta la stanza e si concretizzano persino nel simbolo “peace&love” che stranamente (ma non troppo) fuoriesce dalla radio staccandosi per andarsi a “suicidare” nel cassetto del comodino.
Stop alla musica. Il cappellino con il logo della band finlandese è pronto, le nostre orecchie quasi faticano a riprendersi.
L’autore del video in stop motion, Janne Kauranen di cui si sa poco o niente, sfrutta qui una trovata inusuale e curiosa modellando una sculturina essenziale, con una tecnica piuttosto grezza e immediata ridotta al minimo per un risultato “plasticoso” magari sporco, anzi brutto ma efficacemente sarcastico e irriverente.
ROTTEN SOUND. JANNE KAURANEN. 2013