IN TRINCEA!
Tutta l’azione si svolge in questo strano museo del trench, impermeabile tipicamente inglese il cui nome deriva dalle trincee della prima guerra mondiale essendo ispirato al vestiario dei fanti che combatterono in quel tragico conflitto.
Negli anni ottanta era in voga una variante di questo cappotto leggero detto Mackinosh, o Mac, che distingueva i seguaci della New Wave dai Mods o dagli Skinheads e gli Yard Act penso vogliano rimarcare qua la loro discendenza da quel movimento.
Succedono un sacco di cose già nel primo minuto di questo video diretto da James Slater e co-prodotto da Remi Kabaka dei Gorillaz.
Si entra dunque in questo museo del trench, la protagonista viene subito munita di cuffie e inizia il suo percorso guidato tra manufatti d’arte molto particolari.
Gli Yard Act figurano come parte dell’esibizione con tanto di cartellino esplicativo, il militare figlio delle trincee della grande guerra è la prima delle “opere d’arte” che prendono vita di fronte agli occhi della spaurita visitatrice, dopo di lui inizia un carosello che è un viaggio nel tempo sui diversi modelli di trench accompagnato da danze sfrenate.
Tutto cambia nel momento in cui alla visitatrice vengono tolte le cuffie e l’audio-guida, a quel punto lei diventa protagonista dello show al pari degli altri quadri viventi, la cornice la accoglie al suo interno.
Tra una citazione dell’affresco della Cappella Sistina di Michelangelo, una del Bogart di “Casablanca” e altre di matrice cinematografica genere Spy-story, si arriva al finale dove l’atto di rimettersi le cuffie riporta tutto alla situazione iniziale.
L’audio-guida con voce rassicurante ci avverte che siamo fottuti e che da questo spettacolo non c’è via d’uscita, puoi dimenarti quanto vuoi al ritmo della musica, la libertà è vigilata. Il messaggio sembra essere: sempre meglio rifiutare le indicazioni della guida e fare da soli, ma due sicari sono il destino che ci aspetta (per assassinarci un po’).
No future for you.
YARD ACT. JAMES SLATER. 2023.