THE IMPORTANCE OF BEING IDLE / OASIS (DAWN SHADFORTH)

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È LA SOMMA CHE FA IL TOTALE.

Questa volta ho deciso di occuparmi di un classico del video making, un piccolo film che vede alla regia Dawn Shadforth, il cui conto in banca registra bonifici ricevuti da artisti del calibro di Jamiroquai, Moloko, Bjork, Florence + the Machine e che è l’autrice di diverse clip di Kylie Minogue compreso il tormentone “Can’t get out of my head” che nonostante i suoi 22 milioni di visualizzazioni non è il videoclip più visto della regista.

Gli Oasis sono stata una delle band che per tutti gli anni ’90 e buona parte del primo decennio del nuovo secolo é stata più volte accostata a fenomeni musicali planetari come i Beatles, fin quando i due fratelli Gallagher sono riusciti a sopportarsi non hanno fatto mai un passo falso, normale che nel 2005 quando esce l’album “Don’t believe the truth” (con citazione nei titoli iniziali del Grande Fratello) abbiano avuto a disposizione un budget promozionale spropositato.

La canzone che cita il titolo di un romanzo di Stephen Robert’s, ma a me ricorda anche “The importance of being Earnest” di Oscar Wilde, il testo é scritto da Noel che lo ritiene autobiografico, non vi nascondo che sia Oscar Wilde che I fratelli Gallagher mi sono sempre risultati antipatici e quindi preferisco la mia versione.

In questo video, il terzo asso é l’attore Rhys Ifan che qualche anno prima (era il 1999) appare nel ruolo di Spike, il punkabbestia che divide il tetto con Hugh Grant a Notting Hill e per alcuni giorni anche con Julia Roberts.

Spike in questo cortometraggio si immagina spettatore al suo funerale, prova la bara come se fosse un vestito, si guarda disteso sul talamo funebre. Il tema é ormai un classico, quante volte ci siamo immaginati/sognati di morire per vedere chi viene al nostro funerale?

I componenti della band appaiono nelle vesti degli addetti al trasporto della bara, qualche inquadratura in più per Noel autore del testo.

Girato in bianco e nero in un anonimo quartiere periferico di una qualsiasi città inglese, deve la sua fama (per cui ha raccolto anche diversi premi tra cui quello di “Best Video” del 2006 secondo NME) alla performance di Rhys che ha il ghigno giusto, balla come un Fred Astaire sotto acido e buca lo schermo in più di una inquadratura.

Insomma, è uno di quei casi in cui la somma fa il totale: grande canzone, grande attore e grande regista.

OASIS. DAWN SHADFORTH. 2005.

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