MA’AGALIM / JANE BORDEAUX (URI LOTAN)

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SE IL GIOCATTOLO SI ROMPE…

Si respira una certa atmosfera nostalgica in questo video realizzato per la band israeliana “Jane Bordeaux”, tutto incentrato sul meccanismo di un vecchio Penny Arcade, dove viene rappresentato un confortevole paesaggio dal tocco infantile color pastello, che si evolve (ma non tanto) ad ogni giro del rullo / giocattolo “posizionato” in una vetrinetta.

La delicata ballad, che poggia su un arpeggio popfolk che accompagna un cantato confidenziale dal ritmo “cullante”, si sposa alla perfezione con l’immaginario idilliaco ricreato dell’artista Uri Lotan, fine animatore 3D dallo stile morbido e accattivante, vagamente “pixariano”, in cui ogni pupazzo o oggetto segue una traiettoria predefinita, animato da un meccanismo “perpetuo” ma stranamente in progress.

Tutto sembra scorrere in modo pacifico e uniforme, in questo giocattolo sbalorditivo che sembra fatto di legno colorato, in cui si susseguono alcuni momenti ricorrenti ad altri meno consueti e vi si percepisce il passare del tempo, delle stagioni, le varie fasi dell’età della vita attorno alla buffa protagonista dipinta di giallo laccato, che segue la sua via tra pupazzi e caseggiati di varie dimensioni, nel limitato scorrere di un cilindro, mosso da ingranaggi, lamelle, leve e cursori che rimandano a una tecnica affascinante degli automi.

La parte acustica, come il pizzicare sulle corde, il soffio dei mantici e il ritmo delle piccole percussioni, è situata in un riquadro a parte dove viene “orchestrata” tra luci colorate, la sequenza di automatismi perfettamente in sincrono tra di sé e in rapporto all’animazione, per rievocare anche l’antico congegno dei rulli per pianole meccaniche d’altri tempi.

Ma quando il meccanismo comincia a perdere la sua fluidità, gli ingranaggi non combaciano più e si sfilaccia il moto che teneva insieme tutti gli elementi, è proprio in quel momento che il percorso obbligato, l’armonia del loop prende la corsa e a tutta velocità si estende al di là di quella specie di gabbia/spirale dell’iterazione e del tempo ciclico, per sconfinare verso una nuova dimensione entropica, con nuove realtà da esplorare, nuove metafore da aggiungere al bagaglio dell’esperienza, ma anche molti interrogativi.

JANE BORDEAUX. URI LOTAN. 2016.

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